La Commissione Sociale del Consiglio regionale ha ascoltato oggi l’Assessore regionale alla Famiglia e i rappresentanti della associazioni delle famiglie con disabili gravi e gravissimi. Sono intervenute le seguenti associazioni: AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), ANFASS (Associazione Nazionale Famiglie Fanciulli Adulti Subnormali), Angsa (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), Confad (coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità), Fand (Associazione Italiana Diabetici), Ledha (Lega per i diritti delle persone con disabilità), Nessuno è escluso e Oltre il blu (autismo).
In apertura l’Assessore regionale alla Famiglia ha ricordato i passi fatti in questi mesi insieme alle associazioni delle famiglie, i numerosi incontri avuti con le stesse e soprattutto la DGR 2033 del 18 marzo scorso in cui sono state introdotte modifiche significative al Piano operativo per i non autosufficienti, in particolare in relazione alle misure B1 e B2. Grazie a queste misure l’impatto economico delle nuove regole introdotte del Governo nazionale è stato mitigato anche rispetto alla precedente delibera del 30 dicembre 2023. Ad oggi le risorse in campo sono 127 milioni di euro del Fondo Nazionale per i non autosufficienti, 17,5 milioni di risorse proprie di Regione Lombardia, 13,5 milioni sotto forma di voucher del Servizio Sanitario Regionale e 4 milioni del fondo caregiver.
I rappresentanti delle associazioni hanno manifestato la loro forte preoccupazione per l’impatto negativo sulle famiglie dei disabili non autosufficienti, non solo in relazione ai tagli ai sussidi economici che entreranno in vigore nei prossimi mesi, ma anche in merito all’approccio generale delle norme nazionali sull’erogazione dei servizi ai disabili. Le associazioni hanno ribadito la loro contrarietà alla trasformazione totale dei sussidi in erogazione di servizi diretti, da un lato perché sul territorio spesso tali servizi non sono disponibili, dall’altro perché a loro parere nessun servizio esterno può sostituire la figura del caregiver familiare in termini di continuità del servizio assistenziale e di condivisione umana della fragilità di questi soggetti.
I rappresentanti dei gruppi consiliari di minoranza hanno sottolineato la disponibilità ad un dialogo con la maggioranza e la Giunta per reperire nuove risorse (servono ulteriori 10 milioni di euro secondo le associazioni per non tagliare i sussidi) e per dare una risposta al tema delle liste di attesa creando una corsia preferenziale nelle strutture del Servizio Sanitario Regionale per i portatori di handicap grave.
In conclusione l’Assessore alla Famiglia ha riconosciuto la fondatezza delle preoccupazioni espresse dai rappresentanti delle associazioni: i numeri dei soggetti bisognosi di assistenza sono in aumento e quindi le risorse da dedicare a questa voce sarebbero da rivedere tenendo sempre presente il quadro nazionale e i vincoli che esso impone. L’assessorato ha già impegnato tutte le risorse a bilancio, eventuali variazioni finanziarie sono dunque in capo all’Assessore al Bilancio e alla Giunta nel suo insieme. Grazie all’ordine del giorno bipartisan approvato a dicembre dal Consiglio regionale nella sessione di bilancio, Regione Lombardia è comunque riuscita a stanziare su questa voce 7,5 milioni in più dell’anno precedente.