Milano, 27 giugno 2023 – Al termine di un lungo dibattito sul tema legato al rischio idrogeologico e alle politiche di adattamento al cambiamento climatico, che ha impegnato l’Assemblea per tutta la mattinata, il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (37 a favore, 18 contrari, 2 astenuti) l’ordine del giorno sostenuto dalla maggioranza e sottoscritto da Christian Garavaglia (FdI), Alessandro Corbetta (Lega), Fabrizio Figini (Forza Italia), Giacomo Cosentino (Lombardia Ideale), Nicolas Gallizzi (Noi Moderati), Jonathan Lobati (Presidente Commissione Territorio) e Alessandro Cantoni (Presidente Commissione Ambiente).
Respinti, invece, i due documenti presentati rispettivamente dalla coalizione PD-M5Stelle-Pattocivico-AVS e da Azione Italia Viva.
L’ordine del giorno della maggioranza
La prevenzione e la protezione contro il rischio idrogeologico e alluvionale e l’incremento della resilienza del territorio sono obiettivi prioritari e strategici per Regione Lombardia. Questa la premessa da cui parte il documento presentato dai capigruppo di maggioranza che ha elencato i diversi interventi messi in atto negli ultimi cinque anni.
Dal Piano di Assetto Idrogeologico oltre 600 nuovi interventi di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico per 632,3 milioni di cui 441,3 milioni di fondi regionali per 564 interventi (prevalentemente Piano Lombardia l.r. 9/2020) e 191 milioni di fondi statali (per 68 interventi, Ministero dell’Ambiente e Dipartimento Casa Italia). Sono state attivate convenzioni con gli enti del sistema regionale per interventi e misure sul Reticolo Idrico Principale per oltre 22 milioni. A questi si aggiungono circa 32 milioni con cui sono stati finanziati oltre 400 Comuni nell’ambito del Bando Piccoli Dissesti. Infine, sempre nel periodo 2018-2022, a fronte di sette dichiarazioni di stato di emergenza di livello nazionale per calamità naturali che hanno interessato Regione Lombardia sono stati attivati 2.006 interventi di difesa del suolo, impegnando complessivamente 239 milioni (Fondi statali e UE – FSUE, coordinati dal Dipartimento di Protezione Civile nazionale).
Con riferimento alla prevenzione, Regione Lombardia ha inoltre messo in atto azioni volte ad ampliare il quadro delle conoscenze (ad esempio studi sui corsi d’acqua, frane, colate detritiche e valanghe e monitoraggio in collaborazione con ARPA delle 45 frane di interesse regionale), a programmare la manutenzione dei corsi d’acqua e delle opere di difesa del suolo e a verificare la “componente geologica, idrogeologica e sismica” (l.r. 12/2005) di 165 strumenti urbanistici comunali.
Il documento approvato impegna il Presidente e la Giunta regionale a proseguire nell’attuazione delle politiche e delle azioni fin qui realizzate per il contrasto al dissesto idrogeologico e a promuovere l’utilizzo del Geoportale della Lombardia quale strumento di condivisione delle informazioni territoriali e degli interventi realizzati da Regione Lombardia. Il dispositivo rilancia l’azione della Lombardia nell’ambito della Conferenza delle Regioni, al fine di condividere con il Governo specifiche proposte: implementazione di una piattaforma unica nazionale per la raccolta dei fabbisogni e la finalizzazione degli investimenti per gli interventi di difesa suolo; rafforzamento delle strutture tecniche e previsione di percorsi autorizzativi accelerati per gli interventi, anche attraverso specifiche deroghe, analoghe a quelle previste dalle ordinanze di protezione civile; per quanto riguarda il bacino del Po, valutare la fattibilità di interventi anche in ambiti diversi da quelli interessati dal progetto di rinaturazione, finalizzati a gestire le ripercussioni sulla portata di magra del fiume, garantendo una lama d’acqua su entrambe le sponde e favorendo anche una più efficiente navigabilità; promuovere, d’intesa con le Regioni, la messa a sistema delle risorse necessarie per la realizzazione degli interventi e per la progettazione e manutenzione delle opere; per quanto riguarda gli Enti Locali situati in aree a elevato rischio idrogeologico, si chiede il conferimento alle Regioni di risorse da destinare per potenziare la pianificazione territoriale e la pianificazione di emergenza.
Gli ordini del giorno delle minoranze
Il Consiglio regionale ha respinto gli altri ordini del giorno sul tema presentati dalle minoranze.
Nel documento sottoscritto dai Consiglieri PD, M5Stelle, Patto Civico e AVS, si chiedeva “un cambio di paradigma attraverso approcci nuovi e innovativi nella consapevolezza che quanto fin ora adottato non è più sufficiente per affrontare i cambiamenti in atto”. Nello specifico il documento, intendeva impegnare la Giunta a riattivare la Cabina di Regia denominata “Lombardia Sicura”, istituita nella precedente legislatura regionale per effettuare un servizio di monitoraggio, valutazione e quantificazione delle risorse economiche necessarie per gli interventi, la gestione delle risorse idriche. Il dispositivo chiedeva, inoltre, di garantire il traguardo del consumo di suolo pari a zero entro il 2030 e di destinare al contrasto del dissesto le risorse che derivano dalla monetizzazione dell’energia idroelettrica gratuita.
L’ultimo ordine del giorno, anch’esso respinto, era stato presentato dal gruppo Azione/Italia Viva e intendeva impegnare la Giunta regionale a chiedere, in sede di Conferenza Stato-Regioni, di istituire nuovamente la Struttura di Missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche, organismo avviato nel maggio 2014 durante il governo Renzi. L’organismo metteva a disposizione 8 miliardi di euro per la realizzazione di opere di prevenzione del dissesto idrogeologico, consentendo l’apertura di 1.334 cantieri.
Le dichiarazioni di voto
Preannunciando il voto contrario all’ordine del giorno della maggioranza, Michela Palestra del Patto Civico ha dichiarato la sua preoccupazione circa l’approccio della Giunta regionale. “Non c’è traccia di una prospettiva né del tentativo di non peggiorare la situazione – ha dichiarato – come anche attestato da ISPRA che documenta come in Lombardia nel 2022 il consumo di suolo sia aumentato del 12,2%”.
“Si è persa un’occasione straordinaria per cambiare le modalità di intervento, l’approccio per affrontare gli effetti del cambiamento climatico – ha dichiarato per il PD Matteo Piloni –. Il problema non è cosa fa Regione Lombardia, ma il fatto che non è abbastanza”.
Luca Marrelli (Lombardia Ideale) ha indicato la necessità di una sinergia con Enti Locali e Sindaci nel governo idrogeologico dei territori, oltre che di un maggiore coinvolgimento di Regione Lombardia nella gestione dei fondi del PNNR.
Nicola Di Marco ha dichiarato che il Movimento 5 Stelle non avrebbe votato il documento della maggioranza, lamentando le carenze dell’azione regionale sul contrasto al consumo di suolo e alla programmazione degli insediamenti della logistica.
Durante il dibattito l’Assessore regionale al Territorio e Sistemi verdi Gianluca Comazzi ha presentato i numerosi interventi realizzati da Regione Lombardia, per complessivi 925 milioni di euro. Uno sforzo a suo parere premiato dalla relazione di ISPRA secondo cui “la Lombardia è 15° in Italia per consumo di suolo pro capite ed è ultima per consumo di suolo per addetto industria, in linea con l’obiettivo del -25% entro il 2025 e del -45% nel 2030”.