Riforma autonomia differenziata: si parte con la Protezione civile

La Commissione Autonomia ha avviato l’esame delle otto “materie non LEP” per definire tutte le funzioni di ogni singola materia

La Commissione speciale “Autonomia e riordino delle autonomie locali”, guidata da Giovanni Malanchini (Lega), ha iniziato nella seduta di oggi pomeriggio l’esame delle otto “materie non LEP” per le quali Regione Lombardia ha chiesto al Governo maggiori competenze: commercio con l’estero; coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; previdenza complementare e integrativa; professioni; Protezione civile; rapporti internazionali e con l’UE; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; Enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale.
Si tratta delle materie per le quali il decentramento non prevede la definizione dei “Livelli essenziali delle prestazioni” che si aggiungono a quelle LEP oggetto della pre-intesa Stato-Regioni del 2018.

Abbiamo iniziato un percorso conforme alle linee guida individuate all’inizio di ottobre dal Governo e dalle quattro Regioni interessate al percorso di autonomia differenziata: Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto – ha spiegato il Presidente della Commissione Autonomia Giovanni Malanchini -. La costruzione di un progetto di autonomia ci porta a mantenere una costante attenzione alle specificità e alle potenzialità dei territori lombardi. Con questo obiettivo stiamo lavorando con il Governo e con il coordinamento tra le quattro Regioni per costruire una roadmap di riforme che possa avvicinare sempre di più le nostre comunità alle istituzioni e dare un senso concreto alla parola autonomia. La capacità di visione che il Consiglio regionale lombardo ha dimostrato nel 2008, quando approvò il proprio Statuto, è in quella parola chiave: autonomia. Per primi lo chiamammo Statuto d’Autonomia, creando un modello su cui iniziare un cammino: un percorso che ha portato al referendum del 2017 e che adesso possiamo portare a compimento”.

L’esame della Commissione finalizzato a definire tutte le funzioni di ogni singola materia è iniziato dalla materia della Protezione civile con il confronto con i funzionari della Direzione Generale Sicurezza e Protezione civile.

Regione Lombardia chiede maggiori competenze nella definizione degli standard formativi del personale e dei volontari di Protezione civile; più autonomia nella pianificazione, in particolare nell’adozione dei Piani di Protezione civile; la capacità definitiva e strutturale di anticipare rimborsi e spese ai volontari e ai Gruppi comunali di Protezione civile anche per emergenze di livello nazionale; l’attribuzione ai Presidenti di Provincia del ruolo di autorità territoriale di Protezione Civile come già previsto per il Presidente di Regione, i Sindaci e il Sindaco della Città Metropolitana; la possibilità di potenziare la task force regionale di Protezione civile assumendo personale indipendentemente dai vincoli nazionali posti agli enti della Pubblica amministrazione; di attribuire al Presidente della Giunta il potere di deroga anche alle leggi statali in caso di stato di emergenza regionale; l’attivazione di un sistema di “contabilità speciale”, cioè una gestione finanziaria agevolata, in caso di calamità di livello regionale.

 Nel corso del dibattito sono intervenuti Onorio Rosati (AVS) che ha posto l’attenzione, in particolare, sulla possibilità di superare i vincoli nazionali in merito all’assunzione di personale da attribuire alle funzioni di Protezione civile e Silvia Scurati (Lega) che ha sottolineato l’importanza del ruolo dei Sindaci nel sistema regionale di Protezione civile.

La seduta della Commissione si è aperta con la nomina del nuovo Vice Presidente: Michele Schiavi (Fratelli d’Italia), che nei giorni scorsi era stato eletto Vice Presidente della Commissione Territorio, ha lasciato il posto a Marco Bestetti (Fratelli d’Italia) che ha sottolineato l’importanza sempre maggiore che avrà la Commissione Autonomia nel “supportare i lavori dell’Aula e della Giunta rispetto al tema dell’autonomia differenziata, che nei prossimi mesi assumerà una posizione centrale nell’agenda politica delle istituzioni regionali”.