Lo stato di attuazione del Pnrr per quanto riguarda i progetti dei Comuni della Lombardia è stato al centro di un confronto della Commissione speciale sul Pnrr, presieduta da Giulio Gallera (FI), e Anci Lombardia, che con la collaborazione di Cariplo ha messo in campo uno staff di monitoraggio della situazione e di supporto agli enti locali. Attualmente il Piano nazionale di ripresa e resilienza coinvolge in regione 1498 enti con 9855 progetti di opere che riguardano la rigenerazione urbana, gli asili nido, la digitalizzazione, il trasporto rapido e altre tipologie di intervento.
“Abbiamo proseguito oggi -ha detto il Presidente Gallera- un lavoro importante che ci permette di vigilare sull’avanzamento dei progetti del Pnrr e che può diventare una base interessante perché in futuro, terminata l’esperienza del Pnrr, si possa continuare sulla strada che Anci ha avviato. Oggi si sta correndo per rispettare la scadenza del 2026 e i progetti, anche a fronte di qualche criticità, stanno andando avanti”. “Ma noi dobbiamo fare in modo – ha detto ancora Gallera – che questo metodo di collaborazione tra le istituzioni possa diventare un’eredità importante, con l’obiettivo di semplificare procedure e tempistiche”. Anche Gian Mario Fragomeli (PD) ha convenuto sulla necessità che questa esperienza di monitoraggio sull’attuazione delle opere non venga ad esaurirsi una volta completati i programmi del Pnrr. “La Lombardia -ha detto- dovrà farne tesoro per coadiuvare i comuni nel corso della realizzazione delle opere pubbliche”.
Il responsabile dell’area Progetti strategici e Pnrr di Anci Lombardia, Maurizio Cabras, ha sottolineato che a trovarsi in difficoltà sono spesso i piccoli Comuni, i quali hanno bisogno di un supporto non solo consulenziale ma soprattutto tecnico-operativo. Sempre da parte degli enti locali sono state evidenziate criticità per mancanza di liquidità di cassa, ritardi di risposte dai ministeri su rendicontazioni e varianti ai progetti e difficoltà di tipo burocratico. Molto positiva è stata invece giudicata la collaborazione con le prefetture, dalle quali dipendono le diverse Cabine di coordinamento che sono state istituite a livello provinciale.