Presidente Romani a cerimonie Milano e Cinisello Balsamo per Sergio Ramelli

"Vogliamo ribadire il valore della libertà di espressione e di pensiero nel nome di una società dove le differenze non devono essere ostacolo ma arricchimento"

Ricordare oggi Sergio Ramelli significa innanzitutto affermare con forza un principio: in democrazia si discute, ci si confronta, non si uccide. Oggi non vogliamo limitarci a rendere omaggio a una giovane vita spezzata, ma vogliamo ribadire il valore della libertà di espressione e di pensiero nel nome di una società dove ci deve essere spazio per tutti e dove le differenze non devono essere ostacolo ma ricchezza e arricchimento”.

Lo ha sottolineato il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Federico Romani che è intervenuto oggi pomeriggio alla cerimonia ai Giardini Sergio Ramelli di Milano insieme al Presidente del Senato Ignazio La Russa e al Sindaco di Milano Giuseppe Sala.

Nell’occasione Federico Romani ha ricordato come il suo primo intervento da Consigliere neoeletto nell’Aula del Consiglio regionale lo fece il 12 giugno 2018 proprio sulla mozione allora presenta da Franco Lucente con cui si chiedeva che ogni anno, nelle aule delle scuole secondarie di secondo grado, venissero ricordati Sergio Ramelli e Enrico Pedenovivittime dell’odio politico di quegli anni” (morti rispettivamente il 29 aprile 1975 e il 29 aprile 1976). Il documento, approvato a larga maggioranza, invitava la Giunta regionale a farsi portavoce presso l’Ufficio Scolastico Regionale affinchè in prossimità della ricorrenza del 29 aprile entrambi venissero ricordati nelle classi scolastiche.

Il Presidente Romani si è quindi recato a Cinisello Balsamo per l’intitolazione della piazza a Sergio Ramelli in via Frova.