“Tutelare l’agricoltura significa diffondere i valori del mondo agricolo, garantire un presidio del territorio per il ruolo strategico che rivestono nella salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio e, in definitiva, difendere la nostra storia”. Lo ha sottolineato il Consigliere regionale Giovanni Malanchini (Lega) presentando il “Programma Regionale di Sviluppo Sostenibile” della XII legislatura in Commissione Agricoltura.
Il “Programma Regionale di Sviluppo Sostenibile” (PRSS) si basa su sette “pilastri”: Lombardia connessa, Lombardia al servizio dei cittadini, Lombardia terra di conoscenza, Lombardia di impresa e lavoro, Lombardia green, Lombardia protagonista e Lombardia ente di governo.
La Commissione Agricoltura, presieduta da Floriano Massardi (Lega), si è confrontata sul tema Lombardia green di cui Giovanni Malanchini ha indicato gli obiettivi: supportare la crescita delle filiere agroalimentari della produzione agricola locale per garantire la sicurezza alimentare; valorizzazione dei territori montani lombardi; la transizione ecologica del settore agricolo; l’agricoltura biologica e zootecnia biologica; attenzione al benessere animale e alla gestione della fauna selvatica per il rilancio ella zootecnia in un’ottica di sostenibilità; il rafforzamento della competitività delle filiere; l’investimento sull’inserimento dei giovani nel settore agricolo.
La Commissione dovrà esprimere il proprio parere finale sul PRSS entro il prossimo 8 giugno: la votazione finale del provvedimento in Consiglio regionale è prevista per la seduta del 20 giugno.
Ricomposizione fondiaria delle aree agricole montane
Il secondo argomento affrontato dalla Commissione nella seduta di oggi pomeriggio ha riguardato i contributi per la ricomposizione fondiaria delle aree agricole montane. Si tratta di un fondo di 100mila euro annuo previsto dalla L.R. 24/2022, definita delle “sette pertiche” dal Consigliere regionale Pietro Macconi (Fratelli d’Italia), relatore del parere. La legge era nata su un forte impulso del Consiglio regionale per rispondere all’emergenza delle proprietà agricole montane abbandonate. “Il catasto teresiano della metà del 1.700 – spiega Pietro Macconi – vietava la suddivisione delle proprietà agricole sotto le sette pertiche, cioè circa 5mila metri quadri. L’obiettivo di questa legge è ricomporre le proprietà agricole di montagna per ridare continuità e un senso ai territori, sostenendo lo sviluppo delle attività agricole”.
Nel corso della discussione sono intervenuti i Consiglieri regionali Marco Carra (PD) che ha sottolineato la scarsità delle risorse messe a disposizione e il meccanismo discriminante del click day che concede il finanziamento sulla base della presentazione delle domande, Ivan Rota (Lombardia Migliore – Letizia Moratti) che ha posto l’attenzione sull’abbandono dei territori montani e sulla necessità di garantire la vita nelle valli e Giovanni Malanchini (Lega) che ha messo in evidenza l’importanza della legge per il sostegno alle attività economiche e agricole di montagna e per la tutela degli alpeggi e dei pascoli.
Aggiornamento situazione idrica in Lombardia
La situazione idrica in Lombardia sta attraversando una fase di bassa criticità. Lo dicono i dati dell’Assessorato Enti locali, Montagna, Risorse energetiche, Utilizzo risorsa idrica presentati in Commissione. A maggio il deficit di acqua è stato del 26,4% rispetto alla media, mentre nello stesso periodo del 2022 era del 51%. Oggi le riserve idriche ammontano a 1942,2 milioni di metri cubi (nel periodo 2006-2020 la media era di 2639,3 milioni di metri cubi), circa 700 milioni di metri cubi di acqua in meno rispetto alla media.
Per l’irrigazione in Lombardia si consumano 9 miliardi di metri cubi in una sola stagione. Una cifra superiore all’intero consumo annuo di acqua potabile in Italia che è di 8,3 metri cubi (in Lombardia il consumo di acqua potabile è di 1,37 metri cubi).
La rete lombarda “tiene” bene: la percentuale di perdite idriche è del 30,3% contro una media nazionale del 42%. La più virtuosa è Milano con il 17,6%, mentre le altre provincie sono tutte sotto la media nazionale (solo Lecco è sopra con il 49%).
Regione Lombardia ha assegnato agli Uffici d’Ambito, per i trienni 21-23 e 22-24,124 milioni di euro di cui 23,4 milioni su acquedotti e reti idriche e 100 milioni su reti fognarie e sistemi di depurazione. Il PNRR ha erogato agli operatori (gestori del servizio idrico e consorzi irrigui) risorse per circa 166 milioni di euro e 215 milioni di euro per le perdite di rete. Sono, invece, 65,5 milioni di euro le risorse del PNRR per fognatura e depurazione.