Mobilità sostenibile: parte da Rovato il primo treno a idrogeno italiano

Il Coradia Stream entrerà in servizio nel primo semestre del 2026 sulla linea Brescia-Iseo-Edolo. Un investimento complessivo da 367 milioni di euro

Entrerà in servizio sulla linea Brescia-Iseo-Edolo il primo treno a idrogeno italiano. L’avvio del servizio commerciale è previsto per il primo semestre del 2026.

Il Coradia Stream, questo il nome del primo treno alimentato ad idrogeno in Italia, fa parte dei 14 convogli prodotti da Alstom e acquistati da FNM (Ferrovie Nord Milano) grazie ai finanziamenti di Regione Lombardia e alle risorse del Pnrr.

Il progetto prevede un investimento di 367 milioni di euro, così ripartito: 183 milioni relativi ai 14 treni; 184 milioni relativi alle infrastrutture (impianti di rifornimento per l’idrogeno, impianti di deposito e manutenzione dei treni, interventi sulle stazioni).

Il treno a idrogeno fa parte del progetto H2iseO promosso da FNM, Ferrovienord e Trenord, che mira a realizzare la prima Hydrogen Valley italiana in Valcamonica, una filiera economica e industriale dell’idrogeno a partire dal settore della mobilità. L’obiettivo è avviare la conversione energetica del territorio e contribuire alla decarbonizzazione di una parte significativa del trasporto pubblico locale.

Si tratta di un progetto innovativo, che prevede, tra le altre cose, la realizzazione, in collaborazione con Sapio, di tre impianti stoccaggio, distribuzione e produzione di idrogeno rinnovabile senza emissioni di CO2: a Iseo (mediante tecnologia Steam Reforming del biometano, con energia elettrica rinnovabile e cattura della CO2), a Brescia e a Edolo (mediante tecnologia a elettrolisi partendo da energia elettrica da fonte rinnovabile).

Inoltre, a Rovato è stato realizzato il primo impianto di manutenzione e rifornimento dei treni a idrogeno. L’investimento complessivo per il sito di Rovato è pari a euro 30 milioni, di cui 1 milione (relativo all’impianto di rifornimento di idrogeno) finanziato dal PNRR.

La Brescia-Iseo-Edolo è una linea di lunghezza complessiva pari a 103 chilometri con 28 gallerie e un forte dislivello pari a circa 500 metri, concentrato soprattutto nella tratta di 55 chilometri tra Pisogne e Edolo. Le gallerie hanno una sagoma tale da non consentire l’elettrificazione tramite linea elettrica aerea. L’unica tecnologia impiegabile per la decarbonizzazione del servizio ferroviario in Val Camonica era quella a idrogeno.