“Viviamo in un periodo storico dove i segnali che giungono dalle nuove generazioni sono sempre più preoccupanti. Da diversi anni assistiamo a una curva in crescita costante del disagio mentale, crescono bullismo, e criminalità minorile; sono in aumento le dipendenze patologiche e gli atti violenti, repentini e distruttivi, spesso imprevedibili, a carico di coetanei e adulti con cui condividono la quotidianità. Proprio questo aspetto ci mostra con chiarezza una delle grandi criticità della contemporaneità, l’apparente assenza di controllo degli impulsi e della consapevolezza delle dirette conseguenze delle proprie azioni, l’assenza di un senso responsabilità, individuale e sociale. I più giovani sembrano mancare specificamente e sempre di più di queste, solo apparentemente semplici, caratteristiche.
Ma dove nasce e dove si costruisce tutto questo? Dove è necessario intervenire? Ciascun bambino per poter crescere in modo equilibrato e sano dal punto di vista psicologico, biologico e sociale, ha bisogno di un ambiente positivo e consapevole, capace di fornirgli i giusti stimoli e al pari di questi i giusti limiti e le giuste cornici di riferimento per apprendere e porre se stesso in relazione al mondo e a chi lo abita. Un ambiente che educhi e protegga, che accolga e spinga verso autonomia e sicurezza, ma con senso di realtà e responsabilità.
Questo spazio è innanzitutto l’istituzione della famiglia che, nelle fasi della vita che si succedono, si integra via via con l’altra grande istituzione deputata a forgiare le generazioni future: la scuola. È solo investendo su e con questi due veri e propri pilastri, sostenendone le fragilità attuali e lavorando non solo sui singoli che li compongono, ma sui sistemi che li strutturano, sulle narrazioni che li definiscono e sul riconoscimento che diamo loro, che possiamo assicurare ai più piccoli la possibilità di un futuro diverso.
Ben vengano dunque le competenze psicologiche messe al servizio della famiglia e della scuola, ma non soltanto in un’ottica terapeutica e di cura, quanto soprattutto come competenze e strumenti preventivi, come ausilii ordinari utili per affrontare le sfide educative e sociali della contemporaneità. È solo investendo su queste realtà, fornendo loro i giusti strumenti e le giuste competenze per gestire l’oggi, che salveremo il domani.
In questo va riconosciuto un grande plauso al Consiglio regionale della Lombardia che nella passata legislatura ha varato una legge avanguardistica specificamente dedicata ai servizi psico-pedagogici da mettere a disposizione della scuola nel suo insieme, realtà fatta di insegnanti, genitori e studenti, istituzione da ripensare costantemente alla luce dei cambiamenti generazionali. E al nuovo Consiglio regionale, che istituendo una nuova Commissione, la IX, specificamente dedicata alle politiche per la famiglia, minori e anziani, alla genitorialità e promozione della natalità, alle pari opportunità e diritti civili, ai servizi sociali e sociosanitari, alla fragilità sociale, disabilità e politiche di inclusione, dichiara e dimostra di voler lavorare sin da subito in un’ottica che non guarda a tamponare e curare soltanto i traumi del passato, ma a costruire più solide fondamenta per il futuro di tutti”.
Lo sottolinea il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza di Regione Lombardia Riccardo Bettiga commentando così quanto accaduto ieri in una scuola di Abbiategrasso.