MuST23, “dentro” la strage di Capaci

Delegazione regionale in visita al Museo che racconta in modo "immersivo" l’attentato mafioso che uccise Giovanni Falcone, la moglie e gli uomini della scorta

Sale immersive con visori e realtà virtuale per “entrare” nell’autostrada A29 immediatamente dopo l’esplosione che il 23 maggio 1992 uccise il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Questa mattina il Consigliere Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale Jacopo Scandella e i Consiglieri regionali Carlo Borghetti e Alberto Mazzoleni hanno visitato a Capaci MuST23 (Museo Stazione 23 maggio) che racconta in modo immersivo l’attentato mafioso di 32 anni fa.

Il MuST23 è un ‘viaggio’ attraverso una delle tappe più importanti e drammatiche della storia recente del nostro Paese – ha sottolineato Jacopo Scandellae, nella tragedia della vita spezzata di cinque servitori dello Stato, lancia un invito a tutti noi, soprattutto ai più giovani: non siate passivi. Siate avidi e affamati delle storie di chi ha combattuto e combatte la criminalità organizzata. Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro sono nomi che fanno parte della nostra storia, della nostra identità. Sono cinque storie, collegate da un sottile filo rosso: il coraggio di opporsi alla mafia”

MuST23, inaugurato lo scorso 32 maggio, si trova nell’ex stazione ferroviaria di Capaci dove sono stati allestiti cinque container che contengono sale immersive con visori e realtà virtuale per “farsi trasportare” a Capaci negli attimi immediatamente successivi all’esplosione, guardare le immagini di repertorio, ascoltare i testimoni di quella tragedia e le parole di Giovanni Falcone. Il museo è gestito da due associazioni antimafia, “Capaci no mafia” e “Addiopizzo Travel”.

“La visita al MuST23 è un’occasione preziosa per non dimenticare chi la lotta alle mafie l’ha fatta davvero, concretamente – ha rimarcato il Consigliere regionale Carlo Borghetti. Ma anche per ricordare a tutti noi che è una lotta che non riguarda solo i magistrati o le donne e gli uomini delle Forze dell’Ordine, ma è una questione che coinvolge tutti. Ognuno di noi deve scegliere la legalità, ogni giorno. E questa è una battaglia che vinceremo sui banchi di scuola che sono la prima trincea contro la mafia perché educare significa prevenire. Questa è l’eredità più importante che ci ha lasciato Giovanni Falcone. Ed è l’eredità che dobbiamo raccogliere ad ogni livello, in ogni ambito della nostra vita quotidiana”.

Partire dall’evento drammatico della strage di Capaci per raccontare, attraverso le nuove tecnologie, la resistenza alla mafia e le storie di chi l’ha combattuta è il valore aggiunto di MuST23, soprattutto per la capacità di coinvolgere i più giovani – ha evidenziato il Consigliere regionale e Consigliere comunale di Piazza Torre (BG) Alberto Mazzoleni -.Il MuST23 è un ‘presidio della memoria’ che serve a ribadire l’importanza della lotta alla mafia, alla camorra, alla ‘ndrangheta e in generale ai sistemi criminali. Non solo a parole, ma soprattutto con gli esempi concreti di chi si è impegnato per spezzare il clima di paura e di intimidazione e di chi sacrificato la propria vita. È quello che ha fatto, con coraggio, determinazione, passione e cuore, Giovanni Falcone, ucciso dalla mafia con 500 chilogrammi di esplosivo a Capaci il 23 maggio di 32 anni fa”.

I Consiglieri regionali, la Presidente di AICCRE Milena Bertani e i sindaci della delegazione lombarda sono stati accompagnati nella visita dal direttore responsabile di MuST23 Dario Riccobono e dal Sindaco di Capaci Pietro Puccio che ha sottolineato come la visita dei Consiglieri regionali e dei Sindaci lombardi sia “la testimonianza di come la lotta alla mafia è un sentire comun e che va oltre la Sicilia. Questo sentimento dà più forza a noi che siamo in prima linea”.

Prima dell’esperienza a MuST23 la delegazione lombarda ha visitato il Giardino della memoria “Quarto Savona Quindici” dedicato a tutte le vittime della lotta alla mafia. Il giardino, che prende il nome dal codice dell’auto su cui viaggiava Giovanni Falcone, si trova nei pressi della stele di Capaci, a ridosso dell’autostrada A29 che collega Palermo con Mazara del Vallo, e fu realizzato in occasione del 25° anniversario della strage.

La visita a MuST23 e al Giardino della Memoria è stata organizzata nell’ambito dell’iniziativa promossa da AICCRE, il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa, che martedì 26 e mercoledì 27 novembre ha portato a Palermo oltre 130 Sindaci da tutta Italia a confrontarsi sulla condizione delle donne nei Paesi del Mediterraneo. Un’iniziativa che si è conclusa con la firma di sei protocolli per mettere al centro delle politiche europee del Mediterraneo gli amministratori locali.

Gli amministratori lombardi che hanno partecipato all’iniziativa di AICCRE sono il Sindaco di San Bartolomeo Val Cavargna (CO) Eleonora Bari, dal Sindaco di Chiavenna (SO) Luca Della Bitta, dal Sindaco di Cesano Maderno (MB) Gianpiero Bocca, dal Sindaco di Trezzone (CO) e Presidente della Provincia Como Fiorenzo Bongiasca, dal Sindaco di Boffalora d’Adda (CO) Livio Bossi, dal Sindaco di Cremia (CO) Guido Dell’Era, dal Sindaco di Novedrate (CO) Serafino Grassi, dal Sindaco di Peglio (CO) Dante Manzi, dal Sindaco di Stazzona (CO) Davide Marchionni, dal Sindaco di Talamona (SO) Davide Menegola, dal Sindaco di Cernobbio (CO) Matteo Monti, dal Consigliere Comunale di Valmadrera (LC) Fiorenza Pelucchi, dal Sindaco di Dongo (CO) e Presidente della Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio Mauro Robba, dal Consigliere comunale del Comune di Dongo (CO) Vito Robba, dal Sindaco di Cavargna (CO) Ermanno Rumi, dal Sindaco Gravedona ed Uniti (CO) Cesare Soldarelli, dal Sindaco di Montemezzo (CO) Guido Spelzini e dal Vice Sindaco di Rho (MI) Maria Rita Vergani.