Il sostegno e la difesa delle bande lombarde è legge: l’Aula, nella seduta pomeridiana, ha approvato all’unanimità la legge su “Tutela, valorizzazione, promozione e sostegno alle bande musicali, fanfare, cori e gruppi folk della Lombardia”.
L’obiettivo è promuovere, sostenere e difendere “un patrimonio di riferimenti a forme identitarie radicate nel territorio, capace di guardare al futuro” – come sottolinea il Relatore Floriano Massardi (Lega). “Bande, fanfare, cori e gruppi folk – prosegue Floriano Massardi – da sempre sono presenti nei momenti più importanti della vita civile e religiosa delle nostre comunità. Sono i custodi della tradizione dei territori e dell’identità della nostra regione. Questa legge nasce per tutelare questo enorme patrimonio che non è solo culturale, ma è anche un patrimonio immateriale di valori. La cultura è il fondamento di una società coesa”.
La legge, articolata in nove articoli, prevede la promozione dell’insegnamento e della pratica della cultura musicale di tipo bandistico, corale, strumentale, folkloristico e delle fanfare, con particolare attenzione al repertorio popolare lombardo. Sono previsti incentivi economici per l’attività di ricerca di partiture, compositori, documenti e testi ai fini della conoscenza del repertorio storico delle bande musicali, dei cori, delle fanfare, dei gruppi folk e strumentali, nonché dei loro più importanti esponenti.
Il documento prevede, inoltre, attività di educazione e di corsi di formazione musicale di tipo bandistico, corale, strumentale, folkloristico e danza popolare con una particolare attenzione alla formazione dei maestri. È previsto anche un censimento delle bande lombarde e la creazione di una piattaforma digitale di conservazione delle registrazioni e delle trascrizioni delle composizioni musicali tradizionali in collaborazione con l’Archivio di Etnografia e Storia Sociale (AESS) di Regione Lombardia.
Sono previsti incentivi economici per l’acquisto di strumenti musicale, il rinnovo delle divise e i costi di affitto dei luoghi dove si effettuano le prove, i costi di trasferta di persone e strumenti.
La legge istituisce, infine, un museo diffuso e integrato delle bande musicali, cori, fanfare e gruppi strumentali e folk.
Per il 2025 la dotazione complessiva del provvedimento è di 700mila euro. Modalità e criteri di assegnazione saranno stabiliti dalla Giunta con apposito regolamento. Beneficiari sono i Comuni e tutti i complessi bandistici e corali, i gruppi folk e le fanfare con sede nel territorio regionale da almeno due anni.
In Lombardia esistono oltre 600 bande musicali e 400 gruppi corali, ai quali vanno sommati i cori scolastici, i cori parrocchiali, i gruppi folkloristici e le fanfare.
Per promuovere queste realtà il provvedimento legislativo istituisce la “Settimana regionale della musica lombarda e dei lombardi”, che sarà programmata ogni anno nella settimana che comprende il 21 giugno, festa internazionale della musica.
Il testo normativo prevede l’istituzione del riconoscimento “Borgo musicale custode del patrimonio musicale lombardo e dei lombardi” che sarà assegnato agli enti locali nel cui territorio siano presenti gruppi spontanei di tradizione musicale e orale lombarda al fine di incentivare la conservazione e lo sviluppo del patrimonio immateriale accumulato nel tempo grazie alla loro attività.
Il riconoscimento sarà gestito tramite un bando emesso dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale con una dotazione economica di 60mila euro all’anno per tre anni (2025-2027).
L’Aula ha approvato l’Ordine del Giorno presentato dal PD (prima firma Matteo Piloni) con cui si invita la Giunta “a garantire la continuità e la stabilità dell’attuazione della legge” e l’Ordine del Giorno presentato dalla Lega (prima firma Alessandro Corbetta) che chiede di favorire la partecipazione di bande, fanfare e gruppi folk a eventi istituzionali e pubblici patrocinati da Regione Lombardia.
Nel corso nel dibattito sono intervenuti i Consiglieri:
Carlo Borghetti (PD): “Le bande, le fanfare e i gruppi folk rappresentano il radicamento territoriale. Questa legge è segno di unità e di un sostegno condiviso. Credo che adesso sarà decisivo avviare un monitoraggio annuale sullo stato di attuazione della Giunta”.
Claudia Carzeri (Forza Italia): “La Lombardia non è solo economia, ma è anche cultura. Questo testo di legge ha il merito di riscoprire un tesoro immenso: le bande, fanfare e gruppi folk sono un presidio educativo che va salvaguardato, tutelato e promosso, Inoltre, sono uno strumento di integrazione perché attraverso queste realtà possiamo trasmettere le tradizioni lombarde anche ai giovani immigrati di seconda generazione”.
Davide Casati (PD): “Bande, fanfare e gruppi folk hanno il compito fondamentale di tutelare le radici delle nostre comunità e trasmettere ai più giovani l’identità dei nostri territori”.
Emilio Del Bono (PD): “Le bande, fanfare e gruppi folk sono luoghi di convivenza e di rispetto reciproco a prescindere dai propri punti di vista. Sono palestre di educazione musicale, ma anche di aggregazione sociale. L’approvazione all’unanimità rappresenta proprio il riconoscimento del Consiglio regionale di questa specificità”.
Anna Dotti (Fratelli d’Italia): “Questa legge è senza dubbio un punto di partenza, ma è anche un provvedimento concreto che è stato approvato all’unanimità dall’Aula dopo un lungo e articolato percorso in Commissione Cultura. Ma questa legge è, soprattutto, una risposta alle tante associazioni che nei territori tengono viva la nostra cultura popolare e le nostre radici”.
Sergio Gaddi (Forza Italia): “Bande, fanfare e gruppi folk fanno cultura ogni giorno e in ogni territorio della Lombardia. Per questo sostenere queste realtà è importante perché significa sostenere l’identità delle nostre comunità”.
Giovanni Malanchini (Lega): “Nella legge c’è la capacità di essere vicini ai territori del Consiglio regionale. Ma non solo. In questa legge c’è il cuore, la passione, il lavoro di chi si impegna ogni giorno come volontario nelle bande, fanfare e gruppi folk. La legge è importante perché sostiene realtà culturali capaci di unire le generazioni, dai più giovani agli anziani”.
Luca Marrelli (Lombardia Ideale): “L’approvazione di questa legge è un passo importante per la tutela e il riconoscimento dell’identità culturale delle nostre comunità ed è un supporto concreto a chi nelle bande, fanfare e gruppi folk porta avanti con impegno l’amore per la musica”.
Matteo Piloni (PD): “La musica sa unire, non divide. Per questo è importante un provvedimento che sostiene le bande musicali. Perché tutelare questo patrimonio identitario significa avere la capacità di guardare avanti. Il prossimo passo è dare continuità nel tempo a questo stanziamento”.
Michele Schiavi (Fratelli d’Italia): “La musica popolare non è solo memoria, è vita. In ogni angolo della Lombardia ci sono gruppi bandistici che raccontano la storia, i valori e la passione delle nostre comunità. Questa legge è un atto di rispetto verso chi tiene viva la nostra tradizione e la trasmette alle nuove generazioni”.
Gigliola Spelzini (Lega): “Questa legge è importante per il sostegno che offre alle realtà musicali dei territori, ma anche perché è un riconoscimento culturale. Le bande, le fanfare e i gruppi folk sono parte dell’identità lombarda, sono un punto di riferimento nei paesi delle aree interne della nostra regione e trasmettono, soprattutto ai giovani, un patrimonio di valori. Le bande uniscono le comunità”.
Giacomo Zamperini (Fratelli d’Italia): “Una tradizione è viva solo se ha la possibilità di rinnovarsi. Non vogliamo musealizzare il passato, ma garantirgli un futuro. Senza un adeguato supporto, molte di queste realtà rischiano di scomparire. Le tradizioni musicali popolari continuano a raccontare la terra, la gente e la vita delle nostre comunità. Per questo dobbiamo custodirle oggi, per tramandarle domani. Non è solo un atto di memoria, ma un investimento nel futuro”.
Il Sottosegretario con delega Autonomia e Rapporti con il Consiglio Regionale Mauro Piazza ha espresso, a nome della Giunta, pieno sostegno al provvedimento.
Durante la pausa della seduta di Consiglio alcune realtà musicali simbolo della tradizione lombarda hanno eseguito una breve perfomance nel foyer al primo piano di Palazzo Pirelli:
la Fanfara “Gino Giudici” di Palazzolo sull’Oglio (BS), la Fanfara “Aminto Caretto” di Bedizole (BS), la Fanfara “Piume del Garda” di Gavardo (BS), il Coro “Cantà Proman” di Premana (LC), il Coro Idica (Coro Italiano di Canti Alpini) di Clusone (BG), la Fanfara Alpina Alto Lario “Cavalier Mariano Stella” di Garzeno (CO), il Corpo Musicale “Tre Pievi” di Sorico (CO) e un gruppo vocale misto.