Si intitola “Francesco Agello, l’uomo più veloce del mondo” la mostra storico-fotografica che è stata allestita a Palazzo Pirelli, dedicata al famoso aviatore autore del primato mondiale di velocità su idrovolanti, record raggiunto da Agello nel 1934 ai comandi di un Macchi-Castoldi M.C.72 portato alla velocità media di 709,202 km/h: un valore, per la categoria idrovolanti con motore a pistoni, ancora imbattuto.
Alla presentazione della mostra è intervenuto il Presidente del Consiglio regionale Federico Romani che, alla presenza anche dell’Assessore regionale alla Cultura Francesca Caruso, ha sottolineato come “questa mostra si inserisce nel calendario di eventi che abbiamo voluto per celebrare i 100 anni dell’Aereonautica militare e testimonia non solo l’audacia e l’abilità come pilota di Agello, ma anche l’ingegnosità e l’eccellenza dell’industria aeronautica italiana dell’epoca e dei suoi protagonisti. La mostra, dunque, non è solo un tributo a un grande aviatore italiano, ma anche un omaggio alla capacità di innovare e saper fare del nostro Paese e della nostra regione in particolare”.
“E’ un grande piacere per me poter portare nel cuore delle istituzioni regionali questa mostra – ha sottolineato la Presidente della Commissione Sanità Patrizia Baffi, che si è fatta promotrice dell’iniziativa – perché si tratta di un lavoro di grande qualità e perché significa celebrare il mio territorio, il Lodigiano, attraverso un grande personaggio che ne ha fatto la storia. Ringrazio Francesco Dionigi per aver reso possibile questa opera, attraverso un puntiglioso lavoro di ricostruzione e racconto che ci permette di scoprire e riscoprire la figura di Francesco Agello, ‘l’uomo più veloce del mondo’, partito da Casalpusterlengo e protagonista di imprese memorabili che meritano di essere rivissute con immagini e reperti storici davvero interessanti. Questa mostra è il racconto della tenacia, dell’ambizione e della forza di volontà, valori fondanti della vita di Agello che è importante proiettare anche oggi come esempio e ispirazione, soprattutto per i più giovani”.
“Una mostra – ha sottolineato il giornalista e curatore Francesco Dionigi – che vuole evidenziare la forza di volontà di Agello che, da un futuro prospettato da operaio, diventa ‘L’uomo più veloce del mondo’ come lo definì Gabriele D’Annunzio: applicazione, temerarietà e, perché no, un pizzico di fortuna lo hanno portato a coronare il suo sogno. Questa mostra vuole soprattutto evidenziare la forza di volontà di Agello, che non ha mai desistito dal suo obiettivo fino a raggiungerlo per entrare nella storia”.
La mostra storico-fotografica “Francesco Agello, l’uomo più veloce del mondo” sarà visitabile al piano terra di Palazzo Pirelli fino al 5 ottobre, con ingresso libero al pubblico nei seguenti orari:
lunedì-giovedì: 9.30-13.30 (ultimo ingresso 12.30) / 14.30-17.15 (ultimo ingresso 16.30)
venerdì: 9.30-13.30 (ultimo ingresso 12.30)
Nato a Borasca di Casalpusterlengo nel 1902, Agello, membro della trentunesima squadriglia aerea, chiese subito di far parte del costituendo Reparto di Alta Velocità dell’Aeronautica Militare, fondato nel maggio 1928 da Italo Balbo, con l’obiettivo di preparare piloti di eccezione e macchine sempre più veloci per primeggiare sulle potenze straniere conquistando la coppa d’aviazione marittima che Jacques Schneider aveva fondato nel 1912 e battere il primato di velocità detenuto dal britannico Stainforth.
Il tirocinio e le selezioni furono severissime, su 42 piloti del corso solo 7 giunsero alle prove definitive. Tra questi il maresciallo Francesco Agello, che il 10 aprile 1933 con un idrovolante MC72 conquistò il record mondiale di velocità sullo specchio d’acqua di fronte a Desenzano alla media di 682,403 km orari. Un record che fu ulteriormente migliorato il 23 ottobre 1934 con la velocità di 709,209 km orari che proiettò il casalino nell’olimpo degli eroi mentre la “Domenica del Corriere” gli dedicava la copertina illustrata da Achille Beltrame. Nel contempo Gabriele D’Annunzio lo soprannominava “Augello” parafrasando il cognome al volo degli uccelli. Una fama che valicò i confini nazionali per diventare mondiale e che resiste tuttora visto che il record di Agello è ancor oggi insuperato. Una fama che ha anche risvolti di leggenda. Alcuni infatti sostengono che Agello sorvolasse a bassa quota la natia Borasca dove lo legava una storia d’amore giovanile e poi facesse cadere dal cielo omaggi floreali alla sua bella innamorata. Agello morì nel 1942 collaudando un aereo in un incidente di volo.