Istituzioni: “I ragazzi del dopo guerra” e la politica al tempo dei social

L’evento è stato promosso dall’Associazione Consiglieri della Lombardia

L’evento è stato promosso dall’Associazione Consiglieri della Lombardia

Si è tenuto questa mattina a Palazzo Pirelli l’incontro “I ragazzi del dopoguerra”, promosso dall’Associazione Consiglieri della Lombardia. All’evento hanno partecipato Gianpiero Borghini, già Presidente del Consiglio regionale, Bruno Tabacci e Ugo Finetti, rispettivamente ex Presidente e Vice Presidente della Giunta regionale, e l’ex Consigliere Alessandro Patelli, che hanno condiviso le loro esperienze politiche partendo dal libro “Come i girasoli” di Giuliano Asperti, anche lui passato tra i banchi dell’Assemblea lombarda.


“Memoria e testimonianza sono i pilastri della convivenza civile. Senza di essi l’intera architettura del nostro sistema democratico rischia di crollare: i sistemi democratici vincono quando le loro fondamenta sono basate su valori condivisi, capaci di unire al di là delle differenze di idee e interessi. Questa è la lezione che ci hanno trasmesso i ‘ragazzi del dopoguerra’ e questo è il ‘patto’ che le istituzioni devono fare con le giovani generazioni per contribuire alla ‘costruzione del ricordo’ grazie all’esempio di chi è stato protagonista del passato”.
Con queste parole Federico Romani, Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, ha voluto sintetizzare in una nota il senso dell’incontro che ha visto la partecipazione di numerosi ex Consiglieri regionali di tutti gli schieramenti.

Ricordi ma anche assunzioni di responsabilità nei confronti di posizioni assunte in tempi non facili: dalla ricostruzione post bellica al boom economico, dalla protesta del ’68 ai movimenti hippy e alle lotte femministe, dalla strategia della tensione ai servizi deviati e all’assassinio di Aldo Moro, dalla caduta del muro di Berlino, fino al pentapartito e a Mani pulite con la fine della partitocrazia.

Accanto a successi e traguardi cosa consegnare alle nuove generazioni? Innanzitutto, come ha sottolineato Borghini, “la consapevolezza dei limiti della politica che non è motore della storia, ma attività pratica che cerca soluzioni ai problemi della società” e la necessità sostenuta da Tabaccidi recuperare una cultura politica che incoraggi il merito” e una pratica politica “frutto di dialettica, rispetto” come suggerito da Finetti, che ha descritto la sua generazione come la “generazione della fortuna e del dolore”. L’obiettivo, ha rilanciato Asperti è “la formazione di classi dirigenti con visione strategica dei problemi e capacità d’ascolto”.

Se, come ha detto Patelli, “all’attuale sistema politico talvolta sembrano mancare autorevolezza, rispetto e meritocrazia”, ancora più impegno verrà profuso dall’Associazione Consiglieri attraverso progetti rivolti all’educazione civica nelle scuole. A rilanciare propositi e ulteriori iniziative il giornalista Marco Garzonio che ha moderato l’incontro.