Approvata in Aula all’unanimità la legge per la promozione della filiera brassicola lombarda. Il provvedimento si propone di tutelare e promuovere, anche attraverso l’istituzione di un marchio specifico, i birrifici artigianali che operano in Lombardia e che rappresentano una realtà importante in termini di occupazione e per la capacità di attrazione del turismo.
“La forza e il dinamismo della Lombardia si trova nelle piccole realtà, anche in quelle di un comparto in grande espansione che occupa molti giovani come quello della produzione di birra artigianale – ha commentato il relatore Floriano Massardi (Lega) -. Avevamo bisogno di uno strumento normativo efficace per difendere i piccoli produttori di birra artigianale da azioni di plagio attraverso l’identificazione immediata di un prodotto di altissima qualità come quello lombardo. Il riconoscimento dei microbirrifici artigianali rappresenta una svolta per l’intera filiera di produzione e può diventare anche un volano turistico per la nostra regione. È una legge innovativa che pone Regione Lombardia all’avanguardia a livello nazionale e che ci consente di tutelare le tradizioni e la cultura enogastronomica dei nostri territori”.
La legge prevede l’istituzione del registro dei microbirrifici, l’attivazione di percorsi di formazione per gli operatori del settore, il sostegno a programmi di cooperazione e partnership tra imprese di produzione e imprenditori agricoli, la promozione di iniziative di sviluppo di percorsi turistici dedicati alla produzione e al consumo di birra artigianale, la qualità della coltivazione e della lavorazione delle materie prime e un consumo responsabile e informato. Inoltre, saranno definiti marchi regionali di qualità, riferiti ai diversi territori, per “certificare” la filiera di produzione e il valore dei microbirrifici.
Le misure previste sono pensate per i piccoli birrifici indipendenti che producono meno di 10mila ettolitri l’anno di birra artigianale, cioè non sottoposta durante la fase di produzione a processi di pastorizzazione e microfiltrazione.
La legge prevede un investimento iniziale di 200mila euro per il biennio 2023 – 2024.
Andrea Monti (Lega), primo firmatario della legge che ha raccolto le istanze dei produttori, ha sottolineato l’importanza dei “marchi collettivi per dare forza all’identificazione del prodotto e incentivare il turismo legato ai siti di produzione delle birre artigianali. Con questo provvedimento sosteniamo la birra artigianale prodotta utilizzando la filiera lombarda con l’obiettivo di incentivare la crescita del settore e un consumo consapevole attraverso la conoscenza della qualità del prodotto. La legge approvata oggi, dopo un lavoro durato oltre due anni, rappresenta uno dei primi provvedimenti normativi regionali approvati in Italia. Il Consiglio regionale lombardo ha aperto la strada in molti settori in questi anni. Con la legge sulla tutela dei birrifici artigianali lanciamo un segnale alle altre regioni”.
“Questa legge riconosce il saper fare lombardo – ha dichiarato Angelo Orsenigo (PD) – tutelando una filiera di nicchia, ma molto importante nei territori lombardi perché che è in grande crescita in termini di produzione, fatturato e posti di lavoro, soprattutto tra i giovani. La produzione di birra artigianale è la conferma di come l’agricoltura sia uno dei traini economici del territorio lombardo”.
Michele Usuelli (+ Europa) ha evidenziato come quello delle birre artigianali sia un “settore di sviluppo economico molto importante per l’intero territorio lombardo. Passione, competenza, dinamismo, filiere corte, progetti industriali interessanti, occupazione e qualità del prodotto: sono queste le caratteristiche dei microbirrifici che la legge approvata oggi intende tutelare”.
Sono 327 i birrifici artigianali operativo in Lombardia (triplicati in dieci anni) con più di 1.500 addetti e un fatturato stimato in 70 milioni di euro. Il comparto della birra artigianale vale il 4% del mercato nazionale, produce in media 500mila ettolitri l’anno, di cui circa il 20% in biologico, fattura oltre 250 milioni di euro e dà lavoro a 7mila persone (dati Cia-Agricoltori Italiani e Unionbirrai). L’Italia per numero di birrifici artigianali è al quarto posto in Europa dietro Paesi con una grande tradizione brassicola come Regno Unito, Germania e Francia.