Un documento strategico che indica le linee guida alle quali d’ora in poi si dovranno attenere i piani cave provinciali. E’ stato approvato oggi dal Consiglio regionale con 56 voti a favore e 1 astenuto il documento previsto della Legge Regionale 20/2021 che fissa i criteri generali che regolano le attività estrattive sul territorio lombardo promuovendo il risparmio di materia prima e l’utilizzo di materiali riciclati.
“A seguito del lavoro svolto in Commissione Ambiente – ha dichiarato il Presidente Riccardo Pase (Lega) – e con l’apporto delle minoranze siamo arrivati ad approvare un documento equilibrato ma coraggioso. Con quest’atto andiamo a tutelare il territorio riducendo il consumo di suolo e limitando il frazionamento delle attività estrattive. Si introducono inoltre incentivi all’utilizzo delle superfici di cava inutilizzate per la produzione di energia rinnovabile tramite il posizionamento di pannelli fotovoltaici. E’ stato limitata al 20% la percentuale massima di aumento delle estrazioni sabbia e ghiaia sulla media degli anni precedenti. Infine sono stati previsti incentivi per il riuso degli inerti e i rifiuti speciali solitamente conferiti in discarica. E’ un altro passo importante – ha concluso Pase – verso l’economia circolare che è il nostro obiettivo strategico.”
Nella discussione sono intervenuti Miriam Cominelli (PD e Massimo De Rosa (M5S) proponendo una serie di emendamenti che sono stati in gran parte accolti dal Relatore e dalla Giunta.
”La Lombardia – ha dichiarato nel suo intervento l’Assessore all’Ambiente Raffaele Cattaneo – è la regione con il maggior numero di attività estrattive che coprono ben 13.000 ettari di territorio. Il materiale estratto nel quadriennio 2015-2019 è stato di oltre 13 milioni di mc. Il documento licenziato dalla Commissione – ha proseguito Cattaneo – rappresenta un punto di equilibrio importante tra la tutela del territorio e l’esigenza di garantire lo svolgimento di un’attività economica fondamentale per il settore delle costruzioni.”