Si gusta volentieri d’estate ma è nato sorprendentemente d’inverno. Il primo cono gelato è firmato da un italiano emigrato negli Stati Uniti, che ottenne il brevetto 119 anni fa, il 15 dicembre del 1903. Italo Marchioni era conosciuto per le strade di New York grazie alla vendita di sorbetti in bicchierini di vetro. Le vendite andavano a gonfie vele ma i bicchierini risultavano scomodi e si rompevano spesso e così nacque lo stampo per fabbricare coppe e cialde per gelati tanto che un prototipo è ancora oggi conservato al MoMa, il Museo di Arte moderna di New York.
A dire il vero, prima dello stampo, Marchioni tentò di sostituire i bicchierini con dei fogli di carta a forma di cono ma, non soddisfatto, si adoperò per realizzare un sostituto che fosse commestibile e si unisse perfettamente al gusto del gelato.
La paternità del gelato ha però creato non pochi problemi a Marchioni, visto che suo cugino ed ex socio Frank lo accusò di aver violato un precedente brevetto depositato nel 1902 da lui stesso insieme ad Antonio Valvona. Una controversia lunga anni che terminò con una sentenza della Corte d’Appello Federale di Filadelfia che stabilì che il brevetto di Valvona non impediva di creare altri tipi di stampi.
Il cono gelato: tanto è univoco il piacere di gustarlo in un pomeriggio afoso, quanto è invece discussa la sua origine. C’è infatti anche una corrente di pensiero che attribuisce la sua invenzione a un’idea del pasticcere siriano Ernest Hamwi, che espose la sua creatura durante la Fiera mondiale di St. Louis nel 1904.
Se il brevetto porta senza ombra di dubbio il nome dell’italiano Marchioni, è vero però che l’idea di poter gustare un gelato in movimento in un cono di biscotto era talmente geniale da stuzzicare diversi produttori di dolci a realizzarlo, con la conseguenza di portarlo, sì, a diffondersi rapidamente ma allo stesso tempo provocando un po’ di confusione intorno alla sua vera origine.
Gustato nel cono o nella classica coppetta in vetro o di carta, il gelato è arrivato ai giorni nostri confermandosi, anno dopo anno, tra i dolci più apprezzati e ricercati in tutto il mondo. L’Italia resta leader mondiale sia per numero di punti vendita che per fatturato, nel settore degli ingredienti così come per la produzione delle macchine e delle vetrine per le gelaterie. E gli italiani sono i primi consumatori pro-capite a livello mondiale di gelato artigianale, animando un mercato che vale 4,2 miliardi di euro e occupa 74mila lavoratori. Tra le regioni è la Lombardia a far registrare la più alta concentrazione di gelaterie di qualità, con Milano che guida la marcia precedendo Brescia, Bergamo e Varese.
- 25 Gennaio, 2023
- 5:05 pm
- Categorie: Lombardia Quotidiano