“Sono passati 77 anni da quel 2 giugno 1946 che segnò l’avvento della Repubblica e il compimento delle istituzioni democratiche nel nostro Paese, un periodo in cui la nostra Regione è stata il propulsore dello sviluppo economico, sociale e civile dell’Italia repubblicana, sapendo interpretare i bisogni, liberare le energie e accompagnare l’impetuosa vitalità di una società capace di tagliare traguardi in ogni campo. Ma la Lombardia non sarebbe la prima regione d’Italia se non avesse potuto disporre di elementi costitutivi di prim’ordine come i suoi cittadini, che sanno sempre mettere al centro laboriosità, saper fare, spirito di intrapresa, pragmatismo e solidarietà. I lombardi sono aperti al mondo, magari asciutti nelle parole, ma accoglienti nei fatti. Una società che in questi anni ha trasmesso i suoi modi e i suoi valori a milioni di persone giunte dal resto d’Italia o dal mondo intero. Oggi pertanto in questa giornata di festa è innanzitutto ai nostri cittadini che dobbiamo dire grazie!”.
Lo ha sottolineato il Presidente del Consiglio regionale Federico Romani nel suo intervento che ha aperto questa mattina a Monza in Villa Reale le celebrazioni per la festa del 2 giugno.
“Siamo consapevoli che non mancano però anche alcuni segnali di preoccupante decadenza in molti ambiti della società -ha aggiunto il Presidente Romani-. Credo pertanto che mai come ora, in questa fase della nostra storia repubblicana, ci sia bisogno che le menti migliori si facciano avanti, sappiano mettersi a disposizione. La nuova rinascita italiana non può che passare da qui, da una rinnovata partecipazione alla vita pubblica, da un rinnovato impegno per la collettività, da un rinnovato sacrificio per la costruzione di qualcosa di più grande”.
In questa giornata un pensiero particolare il Presidente Federico Romani lo ha rivolto a coloro che hanno contribuito a difendere la nostra Repubblica e i nostri valori, a cominciare dalle forze dell’ordine e dai nostri soldati impegnati in missioni di pace e sicurezza in tutto il mondo, che ogni giorno rischiano la propria vita per proteggere il nostro Paese.
“La democrazia e la libertà non sono mai acquisite definitivamente. Richiedono impegno costante e una partecipazione attiva da parte di ciascuno di noi -ha concluso Romani-. Contribuiamo allora insieme a tenere viva la nostra società e a favorire il contributo di tutti, sale e ricchezza di ogni istituzione democratica viva e sana”.