Seduta pomeridiana di Consiglio regionale dedicata all’esame e alla discussione di alcune mozioni: di seguito la sintesi.
Tariffe LEA
E’ stata respinta a maggioranza la mozione presentata dal gruppo consiliare M5Stelle e illustrata in Aula dal Consigliere Nicola Di Marco. Il documento intendeva chiedere l’apertura di un tavolo di confronto della Regione con il Governo sul tema del cosiddetto Decreto Tariffe. “Tale norma -ha detto Di Marco- ha per oggetto una revisione dei LEA e prevede un taglio di risorse utili a finanziare alcune tariffe della specialistica ambulatoriale, ma la sua attuazione è già stata rinviata. Senza una riformulazione gli effetti del decreto ricadranno sulle liste d’attesa incrementandole e non certamente tagliandole”.
Intervenendo nel corso della discussione il Consigliere Emanuele Monti (Lega) ha definito “ovvia” la necessità di rinnovare il tariffario, il cui varo risale al 1996, e ha aggiunto che “il lavoro sull’argomento è in corso e che gli approfondimenti sono all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni”. Il Consigliere Carlo Borghetti ha annunciato il voto favorevole del gruppo PD sottolineando che occorre intervenire per correggere ipotesi di valutazioni delle tariffe che appaiono non adeguate.
Motivando il parere contrario della Giunta, il Sottosegretario Mauro Piazza ha precisato che Regione Lombardia sta facendo riferimento (come previsto dalle norme) a un tariffario che stabilisce condizioni migliori rispetto a quelle citate dalla mozione e ha confermato che il confronto col Ministero sul tariffario nazionale sta procedendo esaminando ogni singolo aspetto.
Ampliamento dell’offerta vaccinale contro l’HPV
Ampliare l’offerta gratuita di vaccinazione contro l’HPV (infezione da papilloma virus) per i maschi fino a 26 anni e includere nelle categorie a rischio anche le donne oltre i 26 anni con rischio d’esposizione elevato; stabilire la possibilità di vaccinazioni contro l’HPV anche nelle farmacie dei servizi del territorio regionale previa valutazione della Commissione vaccini. E’ quanto chiede la mozione illustrata dalla prima firmataria Martina Sassoli di Lombardia Migliore e approvata all’unanimità.
Nel documento, sottoscritto da Consiglieri sia di maggioranza che di minoranza e presentato all’indomani della Giornata mondiale contro l’HPV, si sottolinea che tra gli obiettivi di prevenzione previsti dagli organismi internazionali e nazionali, e confermati nei documenti ministeriali, vi è quello di debellare i tumori causati da papillomavirus e di vaccinare entro il 2030 almeno il 90% della popolazione interessata.
Nel dibattito in Aula sono intervenuti Paola Bocci (PD), Luca Paladini (Patto Civico), Patrizia Baffi (FdI), Fabrizio Figini (FI), Nicolas Gallizzi (Noi Moderati) ed Emanuele Monti (Lega).
Il Sottosegretario Mauro Piazza ha espresso parere favorevole alla richiesta di ampliamento dell’offerta, considerato che ad oggi in Lombardia le vaccinazioni sono offerte alle ragazze fino a 26 anni, ai ragazzi fino a 18 anni e alle categorie a rischio. Ha inoltre informato che i prossimi 8 e 9 marzo sono stati calendarizzati Open Day di screening e prevenzione.
ASST Lariana
Nel corso dei lavori sono state ritirate due mozioni relative alla situazione della ASST Lariana. La prima, presentata da Angelo Orsenigo (PD), riportava un articolato elenco di iniziative da prendere ai fini della riorganizzazione della stessa ASST scritto sulla base di una proposta dei Sindaci del Distretto Medio Lario. La seconda, primo firmatario Alessandro Corbetta (Lega), riguardava la richiesta di un impegno “ad assumere e garantire una sempre più efficace integrazione tra il polo ospedaliero lariano e il territorio e a potenziare l’offerta dei servizi sanitari e sociosanitari”.
Intervenendo in Aula, i due primi firmatari hanno riferito di aver acquisito l’impegno della Giunta regionale sui temi sollevati, verificando che sono già in corso opportune iniziative.
Sostegno alla vita e alle donne in stato di fragilità
L’Aula ha votato a maggioranza (PD, Movimento 5Stelle e Alleanza Verdi Sinistra non hanno partecipato al voto, Patto Civico ha votato contro) una mozione presentata da Silvia Scurati (Lega) di appoggio e sostegno alla rete dei centri alla vita e per l’installazione in tutti i plessi ospedalieri di culle per la vita in cui le madri possono lasciare il proprio neonato in condizioni protette e nel rispetto della privacy.
Nel documento si citano alcuni dati: nel 2021 (ultimo dato disponibile) sono stati 1.806 i neonati partoriti da donne seguite dai centri e che senza questo supporto molto probabilmente non avrebbero visto la luce. Le donne assistite sono state complessivamente 4.439.
Nel vivace dibattito che è seguito alla presentazione sono intervenuti a favore del documento Diego Invernici e Chiara Valcepina (FdI), Jacopo Dozio e Giulio Gallera (Forza Italia), Alessandra Cappellari (Lega). Hanno invece espresso parere fortemente contrario Luca Paladini e Michela Palestra (Patto Civico) in particolare per la mancata citazione dei consultori. Roberta Vallacchi (PD) ha sottolineato la necessità di ampliare il testo ricomprendendo tutte le misure di sostegno alle madri lavoratrici, alle famiglie numerose, al diritto alla casa per le coppie giovani, garantire il doposcuola in tutti plessi scolastici, ecc .
Elena Lucchini, Assessore alla Famiglia, ha espresso il parere favorevole della Giunta che metterà in campo forme di sostegno ai CAV e alla rete delle culle per la vita.
Tutela della zootecnica di montagna e problematiche legate ai grandi carnivori
Silvia Snider (Lega) ha presentato una mozione a sostegno dell’agricoltura di montagna e di contrasto alla diffusione nelle zone di montagna della nostra regione dei grandi carnivori, in particolare il lupo. Il documento chiede fra l’altro di aumentare le risorse per i rimborsi assicurativi agli allevatori, il sostegno a forme di prevenzione del danno come recinzioni e cani da difesa, il monitoraggio della popolazione di lupi presenti sulle alpi lombarde, l’eventuale revisione delle normative di protezione della specie come accaduto nella Provincia Autonoma di Trento.
Nel dibattito sono intervenuti Michela Palestra (Patto Civico) che ha manifestato perplessità su alcuni punti del documento e ha chiesto la votazione per parti separate. Paola Pollini (Movimento5Stelle) ha invece rigettato integralmente il documento sostenendo che per proteggere gli animali da pascolo l’unica modalità efficace è l’utilizzo di cani da guardia. Matteo Piloni (PD) ha chiesto alla proponente il ritiro della mozione e un’ampia discussione sul tema dell’agricoltura di montagna nelle Commissioni congiunte Agricolture e Montagna, proposta non accolta dalla proponente. Giovanni Malanchini (Lega) ha ribadito come sia necessario garantire in via prioritaria la sicurezza delle attività economiche in montagna. Sulla stessa linea Jonathan Lobati (Forza Italia), mentre Pietro Macconi (FdI) ha proposto due emendamenti che sono stati accolti con alcune modifiche dalla prima firmataria della mozione.
L’Assessore all’Agricoltura Alessandro Beduschi è intervenuto esprimendo il parere favorevole della Giunta ricordando che Regione Lombardia emetterà a maggio due bandi per il finanziamento di strumenti di tutela delle greggi in montagna.
Anche Gianluca Comazzi, Assessore al Territorio e Sistemi Verdi, valutando il testo presentato come accoglibile ed equilibrato ha ricordato il ruolo insostituibile degli agricoltori e allevatori nel presidio dei territori di montagna.
Il documento è stato approvato a maggioranza dall’Aula.
Sostegno al credito dei produttori di latte e carne bovina
Respinta a maggioranza la mozione presentata da Marco Carra (PD) che chiedeva interventi a sostegno degli allevatori lombardi che recentemente hanno manifestato il loro grave disagio rispetto ad alcuni provvedimenti presi o ventilati in sede di Unione Europea. Obiettivo del documento era il ripristino almeno parziale di un equilibrio corretto tra costi di produzione e prezzi di vendita dei prodotti da allevamento bovino.
Nello specifico si chiedeva di attivare presso Finlombarda una linea di credito dedicata ai produttori di latte e di carne bovina per uno stanziamento totale di 30 milioni di euro. Giovanni Malanchini (Lega) è intervenuto sostenendo che il malessere del mondo è reale ma il problema posto dalle rappresentanze di categoria è il sostegno al reddito non tanto al credito e quindi occorre individuare interventi diversi. A nome del gruppo PD, Matteo Piloni ha riconosciuto la correttezza delle osservazioni di Malanchini ma ha ribadito la centralità della proposta dell’apertura di una linea di credito con Finlombarda.
L’Assessore all’Agricoltura Alessandro Beduschi nell’annunciare il parere contrario della Giunta ha ricordato le risorse già stanziate dal Governo centrale e dalla Giunta Regionale e ha annunciato che sono allo studio con Finlombarda ulteriori strumenti finanziari mirati al settore zootecnico.