Seduta pomeridiana di Consiglio regionale dedicata all’esame e alla discussione di alcune mozioni: di seguito la sintesi di quelle trattate.
Criticità della direttiva europea sulla qualità dell’aria
Il gruppo Lega, primo firmatario Riccardo Pase, ha presentato una mozione sul problema della qualità dell’aria lombarda in riferimento alla nuova bozza di Direttiva Europea pubblicata il 26 ottobre 2022 e attualmente sottoposta alla negoziazione tra gli Stati membri della UE. Il documento, che chiede di intervenire sui tempi e i parametri indicati perché siano sostanzialmente meno restrittivi, è stato approvato con 38 voti a favore, 22 contrari e 3 astenuti.
Rispetto ai valori soglia attuali in vigore dal 2008, nella bozza della Commissione vengono abbassati notevolmente i limiti di tolleranza per gli inquinanti principali (PM10, PM 2,5 e NO2) e viene introdotto un numero massimo di giorni di sforamento anche per il PM 2,5 e per l’NO2 (biossido di azoto) attualmente non previsto. La bozza prevede un percorso di avvicinamento alle soglie OMS ancora più restrittive da qui al 2050 con una scadenza intermedia al 2035.
“La nostra mozione – ha sottolineato Pase illustrando il testo – raccomanda alla Giunta di monitorare con grande attenzione il percorso di approvazione di questa direttiva in quanto l’applicazione di questi nuovi parametri nei tempi indicati dalla bozza di direttiva obbligherebbe il sistema produttivo lombardo a un drastico ridimensionamento. Si calcola che per raggiungere l’obiettivo della riduzione dell’80% degli inquinanti andrebbero fermati il 75% dei veicoli, il 75% degli impianti di riscaldamento a metano, il 100% di camini e stufe, andrebbero abbattuti il 60% dei capi di allevamento e dismesso il 75% delle attività industriali. Sarebbe – sottolinea Pase – come chiedere ad una persona che non riesce a raggiungere il peso richiesto per le sue caratteristiche fisiche, di tagliarsi un braccio o una gamba per raggiungere l’obiettivo. Tutto dev’essere fatto secondo buon senso: la direttiva, i cui obiettivi sono ovviamente condivisibili, va però modificata nelle tempistiche. La Lombardia ha un tasso di inquinamento medio pro-capite tra i più bassi d’Italia e d’Europa, siamo già quindi molto attenti alle emissioni, non si può distruggere una delle più importanti regioni produttive d’Europa per colpa dalla nostra particolare conformazione territoriale”.
Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Roberta Vallacchi (PD), Paola Pollini (M5Stelle), Michela Palestra (Patto Civico) e Pierfrancesco Majorino (PD) per annunciare il voto contrario dei loro gruppi al testo ritenuto ideologico ed elusivo dell’obbligo primario che ha Regione Lombardia di tutelare la salute dei proprio cittadini. I Consiglieri Jacopo Dozio (Lombardia Ideale), Fabrizio Figini (Forza Italia) e Giorgio Bontempi (FdI) hanno invece espresso il loro appoggio alla mozione.
L’Assessore all’Ambiente Giorgio Maione ha comunicato il parere favorevole della Giunta rimarcando che Regione Lombardia in questi anni ha investito quasi 19 miliardi di euro sulla transizione ecologica e che non è giusto penalizzare una regione virtuosa quanto a emissioni pro capite di inquinanti solo per la sua sfortunata collocazione geografica.
Indennità di confine per il personale del comparto sanitario
Intervenire presso il Governo nazionale affinchè venga prevista una indennità di confine o di attrattività per medici, infermieri e tutte le professioni sanitarie, e per aumentare il riparto del fondo nazionale sanitario destinato alle Regioni di confine, affinchè siano previste maggiori indennità per il personale impiegato nelle aree di confine logisticamente difficili da raggiungere e nelle quali vi sia carenza di personale.
Lo chiede la mozione urgente approvata all’unanimità dall’Aula e di cui sono primi firmatari tutti i capigruppo consiliari: il documento sollecita inoltre tempi brevi per il rinnovo contrattuale del comparto sanità.
Secondo i dati dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Como e Varese, il 90% delle persone impiegate nella sanità passate oltre il confine nell’ultimo triennio è composto da infermieri, attratti da uno stipendio che in Svizzera è il triplo rispetto a quello italiano. Il settore sociosanitario del Ticino occupa 16mila dipendenti, dei quali 4.300 sono frontalieri. Nel 2021 ben 283 dipendenti dell’ASST Lariana si sono licenziati volontariamente e almeno la metà hanno scelto di diventare frontalieri entrando a lavorare in pianta stabile nella sanità elvetica.
Un’ “emorragia” preoccupante, per frenare la quale il Consiglio regionale ha sollecitato l’istituzione e il riconoscimento dell’indennità di confine come misura utile per convincere i professionisti sanitari dei territori di confine a continuare a lavorare in Italia mantenendo così un presidio sanitario adeguato e costante.
Continuità servizi sanitari presidio ospedaliero Sant’Antonio Abate (Gallarate)
È stata respinta (con voto segreto) la mozione del gruppo PD (primo firmatario Samuele Astuti), sostenuta anche da Lombardia Migliore – Lista Moratti e da Azione – Italia Viva, che intendeva impegnare Regione Lombardia a mettere in campo azioni concrete e tempestive per garantire la continuità dei servizi sanitari e il rilancio dell’Ospedale Sant’Antonio Abate di Gallarate (VA) che fa parte, insieme ai presidi ospedalieri di Somma Lombardo, Saronno e Busto Arsizio, dell’ASST Valle Olona.
In particolare, il testo discusso in Aula prevedeva un’immediata revisione del piano organizzativo dell’ASST Valle Olona, un aumento del personale medico ed infermieristico, convenzioni con le Facoltà di medicina e Chirurgia delle Università del territorio, assicurare il percorso DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance) per l’assistenza medica avanzata e la cura delle persone disabili, fornire alla Commissione Sanità del Consiglio regionale un’informazione continua e puntuale sulla situazione dei sevizi sanitari erogati dall’ASST Valle Olona.
Metrotramvia Milano – Limbiate
Respinta infine anche la mozione urgente presentata dal gruppo PD (primo firmatario Pietro Luigi Ponti) che chiedeva alla Giunta regionale di attivarsi e mettere in campo ogni azione utile per una proroga del termine dell’Obbligazione Giuridica Vincolante dal 30 giugno al 31 dicembre 2023 per evitare il rischio della perdita del finanziamento statale finalizzato alla riqualificazione della Metrotramvia Milano – Limbiate, il cui servizio è sospeso dal 1 ottobre scorso per criticità strutturali che non ne garantiscono gli standard di sicurezza. Il documento chiedeva inoltre di sollecitare il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a reperire le risorse statali necessarie per dare copertura economica all’infrastruttura.
Su proposta del Consigliere Paolo Romano (PD), primo firmatario del documento, l’Aula ha votato il rinvio in Commissione “Sostenibilità sociale, casa e famiglia” della mozione sul ripristino dei fondi nazionali per il sostegno al caro affitti: la richiesta è stata avanzata dal Consigliere Paolo Romano per favorire un ulteriore approfondimento sul tema al quale si sono resi disponibili i gruppi di maggioranza