Commissione Sanità: il punto su legge che istituisce lo psicologo di base

La Presidente Patrizia Baffi: “Un investimento per la salute del singolo e per la qualità della vita della collettività”

Anche un ciclo breve di terapia psicologica contribuisce in modo significativo a ridurre i sintomi di malessere mentale, a migliorare la qualità della vita del paziente e ad aumentarne la produttività riducendo i giorni di assenza dal lavoro.

Questo è quanto emerso oggi in Commissione Sanità presieduta da Patrizia Baffi (FdI) nel corso dell’audizione della Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia Laura Parolin e di Ivan Limosani, Dirigente Struttura Salute mentale e dipendenze presso la DG Welfare.

La Presidente dell’Ordine Parolin ha illustrato i risultati del progetto Bonus – PsyCARE promosso dall’Ordine Nazionale degli Psicologi e realizzato da un pool di atenei coordinati dall’Università degli Studi Milano-Bicocca. Si tratta di uno studio durato 3 anni finalizzato al monitoraggio dell’accesso al Bonus Psicologico in Italia e alla valutazione della sua efficacia. Dalla ricerca emerge come interventi anche brevi (12 sedute) con persone che soffrono di disagio piscologico, abbiano significativamente migliorato non solo il quadro clinico, ma anche la stessa qualità della vita, sia nell’affrontare le sfide quotidiane sia la riduzione dei giorni di malattia, potenziando la resilienza.

Il monitoraggio è stato effettuato su un campione di 2261 pazienti adulti, la maggior parte dei quali proveniente da Lombardia, Piemonte e Lazio, e conferma il netto miglioramento dei sintomi, con effetti positivi sulla qualità della vita dei pazienti, riduzione delle problematiche relazionali, aumento della produttività sul lavoro con la riduzione media di cinque giorni al mese di assenze per malattia, diminuzione degli accessi ai medici di medicina generale e del consumo di antidolorifici e psicofarmaci. Interessante la considerazione raccolta tra i pazienti del campione sulle cause del mancato ricorso alle cure psicologiche: l’81% degli intervistati dichiara che il motivo era economico ovvero il costo delle sedute. Tra le diagnosi più comuni si riscontrano i disturbi d’ansia (31.5%), seguiti da disturbi legati a traumi (11.39%), disturbi depressivi (8.6%), disturbi di personalità (6.01%) e, infine, disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (1.9%).

“Dal quadro complessivo che ci è stato rappresentato  – ha commentato la Presidente della Commissione Patrizia Baffi – il servizio di psicologia di base rappresenta non solo un elemento fondamentale per far riacquistare ai pazienti una qualità della vita accettabile ma anche un beneficio per tutta la collettività in termini di economia di scala, partecipazione alla vita pubblica e minor ricorso al Sistema Sanitario. Il percorso che ho voluto avviare e che ha portato all’approvazione della legge che istituisce il servizio di cure primarie di psicologia, ha colto quindi questa necessità e efficacia. Oggi le aziende sanitarie lombarde hanno ricevuto i primi fondi per assumere gli psicologi di cure primarie che a regime saranno 171 in tutta la regione. Non si tratta solo di attenzione ai più fragili, ma anche di investimenti per trasformazione il benessere del singolo in un valore aggiunto per la collettività. Questo percorso – ha concluso Baffi – continuerà con altre sedute sul tema della salute mentale e la prossima settimana si affronterà con la DG Welfare il tema dell’organizzazione delle strutture complesse di psichiatria”.

Nel dibattito sono intervenuti Carmela Rozza e Carlo Borghetti (PD), Giulio Gallera (FI), Nicolas Gallizzi (Noi Moderati), Marisa Cesana (Lombardia Ideale) e Marco Bestetti (FdI). Tutti gli intervenuti hanno insistito sul tema delle risorse chiedendo alla DG Welfare di valutare se i 12 milioni per tre anni messi a bilancio siano sufficienti rispetto alle richieste che perverranno e sulla necessità di fare rete. Il ruolo dello psicologo delle cure primarie, assunto dalle aziende sanitarie con contratto a tempo determinato, deve essere quello di valutare le necessità specifiche del singolo paziente indirizzandolo se necessario ad altre strutture sul territorio sia pubbliche che del privato sociale.

Per meglio identificare il profilo dello psicologo di base e coordinare questa figura con chi sul territorio si occupa di salute mentale, è stato istituito presso la DG Welfare uno specifico Osservatorio a cui partecipano rappresentanti delle aziende sanitarie e dell’Ordine degli Psicologi.