Commissione approva a maggioranza Risoluzione su politiche Ue

Il documento verrà discusso nella Sessione europea del Consiglio regionale, convocata per martedì 15 aprile

La Commissione Bilancio ha approvato oggi a maggioranza la Risoluzione sulle politiche Ue che verrà discussa dal Consiglio regionale nella Sessione europea di martedì prossimo 15 aprile. In sede di dichiarazione di voto tutti i Consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza, hanno preannunciato la presentazione per il lavoro d’Aula di ulteriori emendamenti su temi specifici. I Consiglieri PD e AVS hanno anticipato che stanno lavorando alla stesura di documenti alternativi al testo approvato oggi.

La Risoluzione (relatore il Presidente della Commissione Davide Caparini, Lega) è un documento che affronta punto per punto le diverse politiche dell’Unione europea e precisa le linee di azione di Regione Lombardia nei confronti dell’attività delle istituzioni di Bruxelles. Il dato fondamentale del lungo e articolato provvedimento può essere riassunto nella affermazione della necessità che alcune recenti correzioni di rotta rispetto alle politiche Ue vengano confermate e accelerate. A questo proposito si fa riferimento al Green Deal, al Clean Industrial Deal, al Piano di azione industriale per il settore automobilistico, al Regolamento per istituire un sistema comune di rimpatrio: tutti piani di intervento rispetto ai quali occorre rafforzare le modifiche abbozzate o annunciate e prevedere una programmazione temporale diversa (più breve o più lunga a seconda dei casi). Per quanto riguarda il settore automobilistico, viene precisato nella Risoluzione, “le misure proposte dalla Commissione appaiono insufficienti a garantire una effettiva transizione giusta e sostenibile”. Occorre perciò individuare e attuare soluzioni realistiche: salvaguardare le aziende, con un’attenzione particolare alle piccole e medie, e abbracciare soluzioni innovative come il ricorso ai biocarburanti. Sempre nell’ottica di difendere e sviluppare il tessuto produttivo, viene affermata l’urgenza di riadattare le politiche agricole (per esempio in riferimento alla direttiva nitrati), le politiche energetiche, le misure per la decarbonizzazione, le politiche sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio. “La globalizzazione, quando indiscriminata, -si legge nella Risoluzione- ha danneggiato le nostre imprese, favorendo dumping sociale e concorrenza sleale”. Tra gli obiettivi strategici: non limitare l’autonomia decisionale dei singoli Stati membri nell’ambito del Programma di lavoro della Commissione, rafforzare la Politica di Coesione, sviluppare l’azione diplomatica per una pace equilibrata, potenziare l’industria della difesa europeaverso una difesa comune”, attuare una profonda revisione del Green Deal, tener conto delle specificità regionali nella Bussola della Competitività, promuovere una Agenda per le zone rurali, montane e periferiche. Sul piano istituzionale si chiede infine di intervenire affinchè, nel rispetto dell’idea originaria di Europa dei popoli, venga resa più incisiva la voce delle Regioni. Si propone perciò una riforma che trasformi il Comitato delle Regioni in una seconda camera parlamentare “per dare uno spazio più adeguato ai territori”.