Dopo 343 anni, martedì 4 luglio riaprirà a Cremona Casa Stradivari. Una data simbolica perché proprio il 4 luglio del 1667 Antonio Stradivari (1644-1737) andò ad abitare nella casa di corso Garibaldi dopo essersi sposato con Francesca Ferraboschi.
Il progetto di restauro, ideato e promosso dal violinista svizzero Fabrizio von Arx, direttore artistico della Fondazione Casa Stradivari, ha comportato un anno e mezzo di lavori con l’obiettivo di ristrutturare l’atelier dove lavorò il grande maestro per farne un luogo di cultura “vivo” e un centro di promozione della liuteria, riconosciuta dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’Umanità. L’edificio di tre piani, un classico impianto medievale lombardo poi rimaneggiato nei secoli fino all’Ottocento, diventerà la sede di masterclass e percorsi di formazione per liutai e violinisti provenienti da tutto il mondo sotto la guida di Maestri di fama internazionale come Bruce Carlsson, Marcello Ive, Primo Pistoni e Davide Sora. Saranno promossi anche seminari e approfondimenti aperti a tutta la comunità liutaria, in collaborazione con altre realtà del territorio. La sinergia tra studenti, maestri e realtà del territorio costituirà il terreno fertile per la crescita di nuovi talenti e l’elemento fondamentale per il sostegno all’avvio d’impresa per giovani liutai. Ci sarà uno spazio espositivo, una biblioteca, un luogo in cui suonare e un altro dove visionare materiale video o ascoltare musica classica.
Nella casa di corso Garibaldi Stradivari allestì il suo primo laboratorio di liuteria e qui costruì i suoi strumenti più pregiati: il Clisbee del 1669, la viola Mahler del 1672 e, soprattutto, i violini decorati Sunrise ed Hellier, rispettivamente del 1677 e 1679.
“La riapertura di Casa Stradivari rappresenta un’opportunità importantissima per la città di Cremona per quanto riguarda il rilancio del turismo, ma soprattutto per continuare quel processo che vuole portare la città a diventare capitale mondiale della liuteria“, spiega Marcello Ventura, presidente della Commissione Attività produttive, istruzione, formazione e occupazione del Consiglio Regionale della Lombardia