Approvata a maggioranza la Risoluzione sulle politiche europee

Sono quattro i grandi capitoli della Risoluzione sulle politiche europee illustrata da Michele Schiavi (FdI): leggi il dibattito in Aula

Riforme istituzionali, politica di coesione e territori, sviluppo sostenibile, difesa e politica estera: sono i quattro grandi capitoli della Risoluzione sulle politiche europee illustrata da Michele Schiavi (FdI) e approvata a maggioranza dal Consiglio regionale (43 a favore, 20 contrari, 1 astenuto). Dato fondamentale del lungo e articolato documento può essere riassunto nella affermazione della necessità che alcune recenti correzioni di rotta rispetto alle politiche Ue vengano confermate e accelerate.

Rispetto al documento che ha ricevuto il via libera della Commissione consiliare Bilancio sono stati approvati numerosi emendamenti proposti da Davide Caparini e dal gruppo della Lega oltre che dal gruppo di  Forza Italia, da Massimo Vizzardi (Gruppo Misto), da Fratelli d’Italia, mentre sono stati respinti diversi emendamenti delle minoranze, tra i quali uno sottoscritto dai Consiglieri del gruppo del PD e un altro dai Consiglieri dei gruppi AVS e M5S, che intendevano sostituire completamente la Risoluzione. Sono stati approvati anche due ordini del giorno proposti da Vizzardi e un ordine del giorno sottoscritto da Christian Garavaglia (FdI).

Il nuovo testo della Risoluzione si sofferma su tutte le tematiche affrontate dalle politiche europee. In particolare viene affermata la necessità di sostenere una politica estera dell’Ue orientata alla pace e di potenziare l’industria della difesa europea. Si dichiara inoltre una netta opposizione all’invio di truppe europee sul suolo ucraino. Una buona parte del documento è dedicata al tema dello sviluppo dei settori produttivi. Per quanto riguarda il settore automobilistico la Risoluzione afferma che “le misure proposte dalla Commissione appaiono insufficienti a garantire una effettiva transizione giusta e sostenibile” e perciò sollecita iniziative per salvaguardare le aziende, abbracciando anche soluzioni innovative come il ricorso ai biocarburanti. Sempre nell’ottica di difendere e sviluppare il tessuto produttivo, viene affermata l’urgenza di riadattare le politiche agricole (per esempio in riferimento alla direttiva nitrati), le politiche energetiche (guardando al nucleare), le misure per la decarbonizzazione, le politiche sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio, i parametri di inquinamento dell’aria per la Pianura Padana.

La globalizzazione, quando indiscriminata, -si legge nella Risoluzione- ha danneggiato le nostre imprese, favorendo dumping sociale e concorrenza sleale”. Questo lo scenario dentro il quale occorre perseguire secondo la Risoluzione una serie di obiettivi strategici: rivedere il Patto di Stabilità consentendo nuove risorse per il sociale e le politiche sull’immigrazione, cancellare il Green Deal, rafforzare le Politiche di Coesione, promuovere una Agenda per le zone rurali, montane e periferiche. Sul piano istituzionale si chiede infine di non limitare l’autonomia decisionale dei singoli Stati nell’ambito del Programma di lavoro della Commissione e intervenire affinchè, nel rispetto dell’idea originaria di Europa dei popoli, venga resa più incisiva la voce delle Regioni rafforzando il Comitato delle Regioni.

 

Il dibattito in Aula

Al termine della relazione introduttiva di Michele Schiavi (FdI), il dibattito generale ha dato spazio a un intervento per ogni gruppo.
Per il M5S Paola Pizzighini ha evidenziato che “siamo di fronte a una evidente incapacità dell’Unione europea e del governo italiano ad affrontare in modo adeguato il quadro geopolitico e le relative ripercussioni socioeconomiche. Per questo noi ribadiamo il nostro sostegno alla diplomazia, la nostra opposizione al riarmo, perché si tratta di una scelta senza obiettivi, ma rilanciamo su altri ambiti importanti: la sicurezza sul lavoro, le azioni per la transizione ecologica, il lavoro, lo sviluppo ma anche i diritti civili, la riduzione del consumo di suolo e la lotta agli allevamenti intensivi”.
“Un’Europa federale e sovranazionale, come descritto nel Manifesto di Ventotene, un’Unione europea considerata come una grande opportunità per dare risposte ai costi dell’energia, al problema della casa, al sostegno all’agricoltura, alla genitorialità e alla sanità pubblica” : è in sintesi il contenuto dell’emendamento completamente sostitutivo della Risoluzione e illustrato da Pietro Bussolati (PD).
La Risoluzione proposta dalla maggioranza manca di coerenza con quanto votato in sede europea dagli stessi partiti di centro destra, appoggiando il programma di Ursula von der Leyen – ha sottolineato il Consigliere di AVS, Onorio Rosati -. Occorre prendere coscienza che la politica estera della UE ha fallito e riprendere un disegno generale, che sia sociale e fiscale. Il documento uscito dalla Commissione consiliare propone delle scelte che non corrispondono ai bisogni e alle necessità e nemmeno riconosce un ruolo a Regione Lombardia. Manca una visione generale”.
Grande distanza dalla Risoluzione “sia nei contenuti sia nei metodi” è stata espressa da Michela Palestra (Patto Civico): “Siamo personalmente legati – ha detto – ai principi ispiratori del progetto europeista: la libertà, l’uguaglianza, la solidarietà, lo stato di diritto, la pace e la stabilità, principi disattesi dal documento che si limita a rivendicare deroghe e che non affronta le sfide verso il futuro”.
Pur con i suoi limiti, l’Unione europea, unita ed autorevole, è l’unico obiettivo possibile in un contesto come attuale. In questo momento manca la sua spinta perchè ha perso la sua anima, essendo piegata alla grande finanza, ai paradisi fiscali e alle grandi banche – ha dichiarato per il Gruppo misto, Massimo Vizzardi, il quale ha ribadito l’auspicio che la “UE possa contenere gli autoritarismi e superare i nazionalismi”.
Matteo Forte (FdI) ha sottolineato gli sforzi e le proposte innovative della Risoluzione “che ha il coraggio di descrivere lo scenario storico di fine della globalizzazione e dei suoi danni sulla competitività e del mercato”. In particolare, Forte ha sottolineato la necessità di rafforzare le politiche di coesione, rilanciando il ruolo del Comitato delle Regioni nell’ambito della costruzione del progetto europeo.
Si tende a indicare solo gli errori della UE senza considerare innanzitutto cosa ha permesso, gli effetti positivi che ha promosso: prosperità e pace – ha sottolineato Jonathan Lobati (FI) -. Il mio gruppo rivendica con forza il sostegno politico all’Unione di cui vogliamo diventare protagonisti, impegnandoci per la revisione della difesa comune e del Green Deal, all’interno di una cornice comune”.
Né Cina, né Eurabia: occorre rendere l’Europa di nuovo grande”. Questo li messaggio lanciato da Davide Caparini (Lega), parafrasando il MAGA di Trump in “MEGA”. Il Presidente della Commissione Bilancio ha, inoltre, ribadito la necessità di avere “una cultura unica di riferimento, di difendere le frontiere, tolleranza zero verso l’immigrazione illegale, nessuna forma di presenza italiana in Ucraina e la cancellazione del Green Deal. Inaccettabili le follie portate avanti dalla Von der Leyen, che è a libro paga della Cina. Occorre un cambiamento radicale sul futuro del Continente”.
Nel riportare la posizione “complessa” della Giunta, il Sottosegretario alle Relazioni Internazionali ed europee, Raffaele Cattaneo, ha sottolineato che “adesso il tema dell’Unione europea è un tema politico. Per Regione Lombardia è decisivo occuparsi di politiche comunitarie, sia per quanto accade a Bruxelles sia per i territori stessi. Ma occorre fare chiarezza sull’idea di Europa che ci guida: non può essere un Super Stato tecnocratico, omogeneo, che perde l’originalità dei territori, ma l’Europa delle diversità, sinfonica, coesa e solidale, non ideologica nelle sue scelte di sostenibilità, non solo ambientale, ma anche politica e sociale, che valorizza il capitale umano e che ha nella pace la sua ragione sociale. E’ l’idea di Europa dei Padri fondatori, popolare e cristiana che non vive nella bolla di Bruxelles e di cui abbiamo la responsabilità di costruire e difendere”.