Milano, 14 aprile 20205 – Riforme istituzionali, politica di coesione e territori, sviluppo sostenibile, difesa e politica estera: sono i quattro grandi capitoli della Risoluzione sulle politiche europee illustrata da Michele Schiavi (FdI) e approvata a maggioranza dal Consiglio regionale (43 a favore, 20 contrari, 1 astenuto). Dato fondamentale del lungo e articolato documento può essere riassunto nella affermazione della necessità che alcune recenti correzioni di rotta rispetto alle politiche Ue vengano confermate e accelerate.
Rispetto al documento che ha ricevuto il via libera della Commissione consiliare Bilancio sono stati approvati numerosi emendamenti proposti da Davide Caparini e dal gruppo della Lega oltre che dal gruppo di Forza Italia, da Massimo Vizzardi (Gruppo Misto), da Fratelli d’Italia, mentre sono stati respinti diversi emendamenti delle minoranze, tra i quali uno sottoscritto dai Consiglieri del gruppo del PD e un altro dai Consiglieri dei gruppi AVS e M5S, che intendevano sostituire completamente la Risoluzione. Sono stati approvati anche due ordini del giorno proposti da Vizzardi e un ordine del giorno sottoscritto da Christian Garavaglia (FdI).
Il nuovo testo della Risoluzione si sofferma su tutte le tematiche affrontate dalle politiche europee. In particolare viene affermata la necessità di sostenere una politica estera dell’Ue orientata alla pace e di potenziare l’industria della difesa europea. Si dichiara inoltre una netta opposizione all’invio di truppe europee sul suolo ucraino. Una buona parte del documento è dedicata al tema dello sviluppo dei settori produttivi. Per quanto riguarda il settore automobilistico la Risoluzione afferma che “le misure proposte dalla Commissione appaiono insufficienti a garantire una effettiva transizione giusta e sostenibile” e perciò sollecita iniziative per salvaguardare le aziende, abbracciando anche soluzioni innovative come il ricorso ai biocarburanti. Sempre nell’ottica di difendere e sviluppare il tessuto produttivo, viene affermata l’urgenza di riadattare le politiche agricole (per esempio in riferimento alla direttiva nitrati), le politiche energetiche (guardando al nucleare), le misure per la decarbonizzazione, le politiche sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio, i parametri di inquinamento dell’aria per la Pianura Padana.
“La globalizzazione, quando indiscriminata, -si legge nella Risoluzione- ha danneggiato le nostre imprese, favorendo dumping sociale e concorrenza sleale”. Questo lo scenario dentro il quale occorre perseguire secondo la Risoluzione una serie di obiettivi strategici: rivedere il Patto di Stabilità consentendo nuove risorse per il sociale e le politiche sull’immigrazione, cancellare il Green Deal, rafforzare le Politiche di Coesione, promuovere una Agenda per le zone rurali, montane e periferiche. Sul piano istituzionale si chiede infine di non limitare l’autonomia decisionale dei singoli Stati nell’ambito del Programma di lavoro della Commissione e intervenire affinchè, nel rispetto dell’idea originaria di Europa dei popoli, venga resa più incisiva la voce delle Regioni rafforzando il Comitato delle Regioni.