E’ iniziato ufficialmente in Commissione Ambiente, presieduta da Alessandro Cantoni (Lombardia ideale), l’esame della proposta di aggiornamento della pianificazione regionale per la qualità dell’aria. Il documento, di cui è relatore il Vice Presidente della Commissione Riccardo Pase (Lega), intende fissare norme, obiettivi, programmi, stima dei fabbisogni finanziari e sistema di monitoraggio e di valutazione degli effetti.
“La fotografia emersa evidenzia come ancora una volta Regione Lombardia sia non solo all’avanguardia ma si proponga con idee e progetti per continuare un percorso che interessa davvero tutti, in modo trasversale – ha sottolineato il Presidente Cantoni -. La percezione è che ci sia una volontà di intervenire su elementi che incidono sull’impatto ambientale, cercando una sintesi tra esigenze diverse per gestire un territorio con caratteristiche orografiche che favoriscono l’accumulo di inquinanti nell’aria”.
Di massima condivisione degli obiettivi ha parlato anche il relatore Pase che ha evidenziato la necessità di cercare di coinvolgere il territorio e i cittadini. “In un momento di luci ed ombre abbiamo davanti obiettivi sfidanti per il futuro dell’ambiente: occorre quindi attenzione e progressione nel rispetto della sostenibilità non solo ambientale ma anche sociale ed economica, in un’ottica ad ampio orizzonte con una forte sinergia tra livelli istituzionali e una piena collaborazione con gli attori del mondo socioeconomico”.
Nell’ambito della revisione europea della Direttiva Aria, in fase di approvazione finale, sono previsti nuovi limiti più severi da conseguire entro il 2030, in particolare per il particolato (PM2.5 e PM10) e il biossido di azoto (NO2), introducendo anche un limite per il benzo(a)pirene. Come dichiarato dai dirigenti della Direzione regionale Ambiente, presenti durante la seduta, è stata confermata la possibilità della richiesta di una proroga per PM, NOx e Benzo(a)pirene fino al 2040 in caso di giustificate avverse condizioni orografiche e climatiche, come avviene nella Pianura Padana dove, per il risanamento della qualità dell’aria, si attua un approccio interregionale tra Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.
Nel documento presentato oggi in Commissione viene precisato che “in Lombardia già negli anni scorsi sono stati ridotti i contributi inquinanti da alcune sorgenti per cui una parte di miglioramento ottenibile a livello europeo è già stata attuata”.
Le risorse investite nel periodo 2018-2023, che hanno contribuito sia direttamente che indirettamente alla riduzione delle emissioni, sono state pari a circa 19 miliardi di euro, e si stima che il fabbisogno finanziario per il nuovo piano regionale e le politiche correlate nei diversi settori non possa essere inferiore ad almeno 3 miliardi di euro annui.