Ambiente: approvato in Commissione il Piano cave della Provincia di Como

Presidente Cantoni (Lombardia ideale): “Un provvedimento atteso che risponde alle esigenze degli imprenditori, in un’ottica di rispetto dell’ambiente”

Piano cave Como

Otto ambiti estrattivi (sette per il settore merceologico “sabbia e ghiaia” e una a Faggeto Lario per il settore merceologico “pietre ornamentali”), due cave di recupero – rispettivamente a Porlezza (Località Prà Rotondo – Garovo) e a Casnate con Bernate in località Rosales.
Questa la mappa del nuovo Piano cave della Provincia di Como, approvata oggi a larga maggioranza (a favore FdI, FI, Lega, Lombardia ideale e PD, astenuti M5S e AVS) dalla Commissione Ambiente, presieduta da Alessandro Cantoni (Lombardia Ideale) che è anche relatore del provvedimento.

Esprimo soddisfazione per l’iter di approvazione che ha coinvolto enti, direzioni generali e soggetti auditi – ha dichiaro il Presidente Cantoni-. Il voto, condiviso in maniera ampia e con solo due astensioni in Commissione, è la dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto su un provvedimento importante per la provincia di Como e che risponde alle esigenze degli imprenditori del settore, sempre in un’ottica di rispetto dell’ambiente”.

Per quanto riguarda la stima dei fabbisogni, il Piano, che avrà durata quinquennale, individua un fabbisogno complessivo di inerti pari a 3 milioni e 405mila metri cubi, suddiviso nei diversi comparti presi in considerazione (attività edilizia residenziale e non residenziale, manutenzione infrastrutture stradali esistenti, grandi opere pubbliche, attività produttive legate a peculiarità locali, esportazione extra provinciale). Poiché tali fabbisogni possono essere in parte soddisfatti da materiali derivanti da fonti alternative (fondi agricoli, sfridi rocciosi, terre e rocce da scavo da opere, inerti da recupero rifiuti), per un totale di metri cubi pari a 848.377 metri cubi, la proposta di piano dovrà garantire circa 2.550.000 metri cubi di sabbia e ghiaia per poter soddisfare le esigenze del territorio provinciale.
Per quanto concerne il settore merceologico “pietre ornamentali”, l’attività estrattiva dell’ultimo ventennio ha visto una progressiva contrazione della richiesta di mercato per tale materiale, che si rispecchia nel drastico calo dei quantitativi cavati nell’unica cava esistente. Non potendo definire a priori quale potrebbe essere l’andamento della richiesta di mercato di tale materiale nei prossimi anni, si è stimato prudenzialmente un fabbisogno nel quinquennio pari a 10.000 mc (circa il doppio dei quantitativi cavati nel periodo 2014-2022). Al termine della vigenza, e comunque non oltre il 2026, quando dovrà essere avviata la nuova programmazione, non ci dovranno essere resti da escavare. Non sono comunque previste attività estrattive nelle aree del demanio fluviale.

Nel dettaglio, la proposta di piano individua i seguenti ambiti estrattivi:

  • ATEg1 nel territorio di Cucciago/Vertemate;
  • ATEg4_nord in Faloppio/Colverde;
  • ATEg4_sud Colverde;
  • ATEg6 Alta Valle Intelvi;
  • ATEg11 Cassina Rizzardi;
  • ATEg13 Bulgarograsso;
  • ATEg16 Fino Mornasco
  • ATEo1 Faggeto Lario (pietre ornamentali)

Grande attenzione viene dedicata alla sostenibilità e al contenimento dell’impatto ambientale. Il documento infatti prescrive misure per il contenimento dell’impatto acustico sia all’interno dell’ambito sia per quanto riguarda il traffico veicolare indotto, misure di mitigazione per le emissioni di polveri, la tutela delle acque sotterranee.
Inoltre, per il successivo recupero ambientale, è espressamente indicata la previsione di realizzazione di interventi compensativi, mentre per la ricostituzione della copertura vegetale si auspica il ripristino della vegetazione eradicata. Ad opere di recupero completate, si dovrà prevedere uno specifico monitoraggio a medio/lungo termine, finalizzato a verificare le caratteristiche e il valore della biodiversità floristica e faunistica del nuovo ecosistema. Ed infine, per gli interventi di riconformazione morfologica delle cave, dovrà essere posta una particolare attenzione alla idoneità e qualità dei materiali utilizzati.

Il piano sarà discusso dall’Assemblea regionale in una delle prossime sedute.