A Palazzo Pirelli la mostra dello scultore Abele Vadacca

“Quella che inauguriamo oggi è una mostra antologica di sculture e dipinti che offre al visitatore uno spaccato significativo sul linguaggio e la poetica

Quella che inauguriamo oggi è una mostra antologica di sculture e dipinti che offre al visitatore uno spaccato significativo sul linguaggio e la poetica dello scultore Abele Vadacca, ben sintetizzata anche dal titolo dell’evento: “Tra apparente, immanente e trascendente”. La capacità dell’artista di plasmare la materia, in particolare il marmo, è necessariamente immanente, fatta di gravità, di polvere, di fatica che si unisce a una tensione continua al trascendente, all’andare al di là, sulla scia della originaria vocazione dell’arte quale presidio di bellezza e di conoscenza. Le sue creazioni sono frutto anche di suggestioni derivati dalla fisica contemporanea, che con le sue teorie ha contribuito a deformare lo spazio e il tempo. La grande tradizione dell’arte contemporanea, in particolare della scultura, trova in Abele Vadacca un rappresentante esemplare, che è eccellenza internazionale e orgoglio del nostro territorio, e in Palazzo Pirelli una sede significativa, da sempre attenta all’arte e alla cultura”.
Lo ha sottolineato il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi inaugurando questa mattina nello Spazio Eventi di Palazzo Pirelli la mostra Tra apparente, immanente e trascendente”, che raccoglie opere tra le più significative dello scultore Abele Vadacca ed è stata allestita in collaborazione con il Consiglio regionale e l’Associazione “Artelario.it”.
All’inaugurazione è intervenuto anche il Sottosegretario regionale Fabrizio Turba.

La mostra dell’artista Abele Vadacca è un percorso di pitture (realizzate con tecniche inedite e polveri di metalli rari), sculture, dalle piccole e delicate piume in marmo cristallino (simbolo per antonomasia dell’autore) fino a opere che raggiungono circa i 3 metri di altezza; stupiscono l’osservatore e trasportano l’occhio attento in un percorso di vicinanza a temi legati all’astrofisica, allo spazio e al mito. Opere scenografiche, come ha illustrato e spiegato l’artista, dove ci si riflette, e dove si riflette sul nostro stato d’essere umano in un 2022 in cui il pianeta Terra, sempre più fragile e delicato, ha bisogno di attenzione e cure speciali, mentre lo spazio, i pianeti e le galassie, anch’essi governati da fragili equilibri, diventano sempre più visibili. Una mostra in cui l’arte si ‘intrufola’ nel microcosmo, valorizzando i materiali storici della terra lombarda: il marmo di Candoglia, il cotto lombardo, i graniti della Valtellina e il marmo di Musso. Partendo dalla motivazione che ha spinto l’uomo fino a qui: il desiderio di conoscenza. Il percorso termina con ciò che ancora oggi la scienza non conosce, che trascende nella fede e nella religione.
Anni di studio mi hanno portato a indagare materiali e tecniche antiche che appartengono alla nostra storia e all’evoluzione dell’uomo sulla Terra -ha spiegato Abele Vadacca-. Questo evento è pensato per spingere l’osservatore e i partecipanti a una visione che trascende il legame esclusivo con il nostro pianeta d’origine, indaga nell’animo profondo di ogni uno di noi e nell’esistenza terrena futura che attende le nuove generazioni. Un dialogo tra scienza e religione per il tramite dell’arte, da sempre mezzo espressivo e strumento che permette all’umanità nuove riflessioni. Nuovi spazi”.
Il Presidente di Artelario.it Emanuele Pitto ha quindi evidenziato come ”l’artista Abele Vadacca propone questa mostra con un forte invito alla riflessione verso una ricerca spirituale e scientifica, che ci riporterà a sondare l’infinito intangibile e senza forma, dove tutto alla fine si definisce. Gli elementi acquistano significato e il nostro essere uomini ritrova valori filosofici ed etici di una cultura profondamente classica”.

La mostra è aperta al pubblico e visitabile allo Spazio Eventi di Palazzo Pirelli fino al 30 dicembre: dal lunedì al giovedì dalle ore 9.30 alle 17.15; il venerdì dalle ore 9.30 alle 13.30.

Abele Vadacca
Scultore e pittore italiano, vincitore di Cattedra Accademica, si dedica fin da giovanissimo alla scultura su marmo ed eredita dai vecchi maestri la sapienza e la tecnica tipiche del vecchio Continente. Si innamora del Lago di Como e da qualche anno lavora nel suo atelier a Bellagio. Sfrutta con grande virtuosismo le proprietà dei materiali portando il marmo, con l’abilità manuale, ad un ‘estrema leggerezza. Affronta temi onirici e metafisici e le sue opere sono ricche di simbolismi: uno dei più ricorrenti è la piuma quale raffigurazione di leggerezza, delicatezza e libertà. Le opere su velluto nero sono realizzate con tecniche pittoriche inedite per mezzo di ossidi metallici in oro e argento. Vanta la realizzazione di diverse opere pubbliche in Italia e di committenze d’eccellenza in tutto il mondo.