Quali sono gli strumenti di contrasto alla violenza di genere? E quanta strada si è fatta sinora per combatterla? Questi sono gli interrogativi affrontati nel convegno organizzato dal Corecom Lombardia insieme all’Ordine degli Avvocati di Milano, svoltosi presso il Palazzo di Giustizia di Milano.
“L’affermazione di una cultura rispettosa del ruolo della donna nella società rappresenta il metodo più efficace per prevenire questa forma di violenza. Sotto questo profilo, la comunicazione svolge un ruolo fondamentale nella formazione del discorso pubblico e del comune sentire. Per questo, la modalità in cui si sceglie di raccontare la figura femminile è fondamentale per il diffondersi di una cultura del rispetto della donna in ogni contesto” ha sottolineato la Presidente del Corecom Lombardia Marianna Sala.
“Che i media possano influenzare la comune opinione sulla donna, è pacifico –ha precisato la Presidente Sala– La rappresentazione della donna nei media ha assunto infatti una particolare rilevanza nel dibattito pubblico, non solo per quanto concerne i mezzi tradizionali ma anche per quanto circola in rete. A questo proposito, le emittenti televisive devono garantire un’informazione completa, obiettiva, imparziale, pluralistica e non stereotipata in particolare riguardo a episodi gravemente lesivi della dignità umana e di quella femminile nello specifico, salvaguardando le vittime che denunciano abusi con riguardo al diritto di parola e alla garanzia di potersi esprimere in un contesto sereno ed equilibrato”.
L’iniziativa ha visto la presenza di importanti nomi del panorama legislativo, istituzionale e della comunicazione.
Presente Letizia Mannella, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, che dopo aver illustrato i risvolti applicativi del Codice Rosso, ha messo in evidenza dati aggiornati al 2022 dei casi segnalati e gestiti dal Tribunale di Milano.
La risposta giudiziaria alla violenza contro le donne fra presente e futuro è stato invece il tema affrontato da Fabio Roia, Presidente Vicario del Tribunale di Milano, che ha inoltre annunciato l’istituzione di una nuova terza sezione dedicata.
Un interessante affondo sui principali reati espressione della violenza di genere e su quali sono gli strumenti e le modalità di protezione delle vittime di tali reati è stato alla base degli interventi degli avvocati Francesca Negri e Piergiorgio Weiss, entrambi professionisti presso il Tribunale di Milano.
Di grande efficacia l’intervento di Alessandra Simone, ora Questore di Savona ma per lunghi anni alla sezione anti-crimine della Polizia di stato a Milano, ideatrice dei due innovativi protocolli (Eva e Zeus) di contrasto alla violenza sulle donne e ai maltrattamenti in famiglia, protocolli adottati a livello nazionale e presto di adozione a livello europeo.
Da ultima Alessandra Kustermann, già primaria di ginecologia della Clinica Mangiagalli di Milano e responsabile SVSeD, oggi Presidente di SVSDAD, che ha spiegato il fondamentale ruolo dei medici di base e le importanti novità della Riforma sanitaria lombarda con la istituzione delle case di cura, in cui verranno adottate moderne prassi per prevenire e soccorrere le vittime della violenza di genere.
Al convegno hanno inoltre partecipato Fulvio Matone, Direttore Generale PoLis-Lombardia, che ha parlato di collaborazione tra le istituzioni per combattere la violenza di genere; Giusi Fasano, Giornalista del Corriere della Sera e scrittrice, che si è soffermata su come il linguaggio influenzi il cambiamento culturale rispetto al fenomeno della violenza di genere; Francesca Garbarino, Criminologa, Vice Presidente CIPM, che ha parlato del trattamento dei maltrattanti come forma di tutela delle vittime e di riduzione della recidiva.
“Sono convinta –ha concluso Marianna Sala– che le nostre parole e riflessioni possano essere un reale punto di partenza affinché si mettano insieme una rete di competenze sanitarie, legislative e di comunicazione, perché la violenza contro le donne sia sempre di più un fenomeno da ostacolare su tutti i campi. Il Corecom Lombardia ha sempre posto attenzione e impegno e continuerà a farlo nell’assicurare il rispetto dei diritti fondamentali della persona nel settore delle comunicazioni, esercitando la funzioni di garanzia per l’utenza e contrastando ogni forma di discriminazione sia nei media tradizionali che online”.