In crescita i predatori nelle campagne lombarde

Alberi, piante e animali si riprendono i loro spazi e gli animali selvatici scendono a valle e si avvicinano pericolosamente a strade trafficate e case e, in provincia di Pavia, persino all’autostrada.
Secondo un report dell’Ersaf, in Lombardia la superficie forestale è in costante crescita e a Como, per esempio, l’incremento si aggira attorno al 90%. Dal 1936 a oggi il bosco è aumentato del 65,7%, occupando un quarto del territorio regionale.
Aumentano di conseguenza gli incontri con i predatori, che spesso procurano danni a coltivazioni e allevamenti: nel 2020 gli indennizzi agli agricoltori per i danni provocati da animali selvatici sono stati 1,8 milioni di euro, raddoppiando rispetto al 2017.
Ad avvicinarsi ai centri abitati sono soprattutto cinghiali, cervi e caprioli ma di recente sono stati avvistati lupi e anche esemplari di lince.
Un branco di lupi (più probabilmente 3-4 capi provenienti dall’Alto Lario) ha fatto la sua comparsa in provincia di Sondrio, nella zona attorno alla Valchiavenna.
Anche nelle campagne tra Soresina e Annicco, in provincia di Cremona, sarebbero stati avvistati due esemplari di lupi. In questo caso, secondo i forestali, arriverebbero da una colonia ormai stanziale nel cremonese e i cui avvistamenti non sarebbero così rari. Non di rado infatti capita di vederli a cavallo tra Orzinuovi e Soncino, al confine con la bassa bresciana.
Nell’Oltrepò pavese, tra Stradella e Broni, si sono moltiplicate le segnalazioni di fauna selvatica che scende a valle. Parliamo, in questo caso, soprattutto di cinghiali e caprioli, che secondo gli esperti marciano verso i centri abitati alla ricerca di acqua, complice anche la siccità. Il pericolo però che si avvicinino troppo alle abitazioni e anche all’autostrada non è così campata per aria e si fa urgente la necessità di trovare una soluzione per contenere la loro presenza. L'aumento dei lupi nell'Oltrepò pavese viene infatti riconosciuto anche dai lupologi dell'Università di Pavia che li stimano in 23 capi divisi in 5 branchi.  Basta un buco in una protezione o in una rete per permettere agli animali di finire impauriti sulle corsie, rischiando di mettere in pericolo gli automobilisti. Gli incidenti, sia pur non gravi, sono raddoppiati. Allo stesso tempo i danni all’agricoltura vengono calcolati in una cifra pari a 100mila euro all’anno, tra coltivazioni rovinate e allevamenti aggrediti.