Leva civica, servizio civile universale e servizi funebri: via libera in Commissione

Leva Civica lombarda, servizio civile universale e servizi funebri sono stati al centro dei lavori della Commissione Sanità.
I primi due temi sono contenuti in una Relazione, approvata a maggioranza, che ha esaminato l’impatto dei bandi di Regione Lombardia.
Secondo i dati riportati, predisposti dal Comitato paritetico di controllo e valutazione, sono 138 i progetti ammessi al bando per la Leva Civica 2018-2019, che hanno previsto il coinvolgimento di 344 volontari. Oltre la metà delle adesioni (51,45%), in termini di numero di progetti presentati, si concentra nelle ATS Insubria (18,12%), Bergamo (17,39%) e Città Metropolitana di Milano (15,94%). In queste tre ATS si concentra il 55,03% dei volontari previsti. Bergamo si conferma anche in questo caso “capitale lombarda del volontariato”, per numerosità sia di progetti e di volontari.
I progetti realizzati nell’ambito del bando di Leva Civica 2018 hanno riguardato assistenza e servizio sociale (94 progetti), protezione civile (24), sport (20), coinvolgendo complessivamente 336 volontari, per lo più donne over 30. Per quanto riguarda gli aspetti economico-finanziari, il costo complessivo dei 138 progetti ammessi è stato pari a 1.856.226,40 euro (in media 13.450,92 euro a progetto), di cui il 20% a carico degli Enti e per il restante 80% tramite contributi pubblici. I progetti ammessi hanno coinvolto un’ampia varietà di soggetti, prevalentemente Enti Pubblici non economici (45,32%) e associazioni non riconosciute (43,88%).

Per quanto riguarda, invece, il Servizio civile universale, il bando pubblicato nel 2019 (quindi realizzato nel 2020) ha raccolto l’adesione di 299 progetti per complessivi 2.904 volontari. Oltre la metà delle adesioni (52,17%), in termini di numero di progetti, si concentra nelle province di Milano, Bergamo, Brescia e Pavia; in queste quattro province si concentra una quota simile (52,48%) dei volontari. Occorre rilevare che 41 progetti (il 13,71% del totale) sono trasversali a più province.

La Commissione ha, inoltre, espresso a maggioranza parere favorevole alla proposta di Regolamento sui servizi funebri. Oltre a definire i requisiti minimi per le imprese funebri, percorsi formativi per gli addetti, gli obblighi di correttezza e trasparenza (è fatto divieto al personale delle strutture sanitarie e sociosanitarie di indirizzare nella scelta dell’impresa funebre e di segnalare decessi), il documento contiene disposizioni per le case funerarie, la cremazione e la dispersione delle ceneri. Norme particolari riguardano anche i piani cimiteriali e la sepoltura degli animali d’affezione, per i quali è vietata l’esposizione di foto e la citazione. Il documento torna ora all’esame della Giunta regionale, per l’attuazione definitiva.