Un week end a Cremona, la città delle sorprese

Uno scrigno enorme, tutto in legno splendente, affascinante per la sinuosità delle forme. L’Auditorium Arvedi del Museo del Violino di Cremona offre allo spettatore la possibilità di un’esperienza immersiva, unica, di abbandono nella bellezza della musica, soprattutto se eseguita dai violini. In questi tempi di turismo fuori porta, anzi sulla soglia della porta, viene spontaneo riscoprire la nostra cara Lombardia e la città di Stradivari è senz’altro una meta da non trascurare per un fine settimana diverso dal solito. Il primo approdo è appunto al Museo del Violino in piazza Marconi (a due passi dal Duomo), che raccoglie reperti stradivariani, la ricostruzione di una bottega di liuteria e collezioni dal valore inestimabile (chiuso lunedì e martedì; aperto mer-ven dalle 11 alle 17, sab-dom-festivi dalle 10 alle 18). Per una visita all’Auditorium il consiglio è di assistere a uno dei concerti per famiglie, in programma sabato e domenica 1-2 aprile e il 30 aprile-1° maggio alle ore 12: sono quaranta minuti di esecuzioni al violino coinvolgendo bambini e adulti, un godimento per la vista e le orecchie in attesa naturalmente di accontentare anche il palato con un aperitivo servito in uno dei negozi della tradizione presenti in centro, pronti a servirvi le prelibatezze della terra cremonese.

Camminando tra le vie e le viuzze della zona pedonale non è raro imbattersi in liuterie zeppe di curiosità e in gastronomie somiglianti a gioiellerie. Una volta assaporati salume e mostarde, occorre programmare bene gli ulteriori appuntamenti. Ogni luogo necessita infatti di un tempo adeguato. Sicuramente da visitare attentamente è il magnifico Duomo col Torrazzo, coi suoi 112 metri la torre medioevale più alta d’Europa (500 scalini fino alla cima, intervallati da stanze che raccontano la storia dell’orologio e della misurazione del tempo). Un po’ defilato ma non per questo da evitare, anzi, è il Museo civico “Ala Ponzone”, con splendide raccolte pittoriche dal Medioevo alla Contemporaneità. Introdotti da un intreccio di scaloni spettacolare, verrete accompagnati di stanza in stanza attraverso le epoche e le produzioni di nomi immancabili in ogni storia dell’arte che si rispetti. Tra pale d’altare con tripudio di colori ed enormi tele, quadri ottocenteschi e novecenteschi, è possibile ammirare anche un Arcimboldo e -udite udite- il San Francesco in meditazione di Caravaggio, donato nel 1836 dal marchese Filippo Ala Ponzone al Comune di Cremona.