Quando Treviglio venne salvata dalle lacrime della Madonna

Si sono chiuse oggi, lunedì 28 febbraio 2022, con una messa solenne, le celebrazioni per i 500 anni del miracolo della Madonna delle lacrime di Treviglio. La funzione, alla quale ha partecipato in rappresentanza del Consiglio regionale il Consigliere Segretario dell’Ufficio di Presidenza Giovanni Malanchini, è stata presieduta dal Vescovo di Crema mons. Daniele Gianotti e dall’Arcivescovo di Milano mons. Mario Delpini.

La Madonna delle lacrime, è protettrice della città bergamasca che le ha dedicato un magnifico Santuario, frutto della fede generosa e riconoscente di una popolazione molto religiosa che sente di dovere la propria salvezza ad un intervento prodigioso proprio della Vergine Maria.

I fatti, risalgono alla metà del 1500, quando la Lombardia stava risentendo delle lotte tra Francesco I, re di Francia, e Carlo V, imperatore di Germania, che voleva impadronirsi dei possedimenti francesi nella nostra regione.

I Francesi sono costretti a ritirarsi a Como, e di là, per Lecco e Bergamo, a Cremona e Treviglio ritorna sotto il ducato degli Sforza. Dei cittadini di Treviglio, aizzati da Giovanni Landriano, della fazione favorevole agli imperiali, insidiano a più riprese le truppe francesi in ritirata, per cui il generale Lautrec ordina la distruzione della città, anche come avvertimento per gli altri paesi. Il 27 febbraio 1522 giunge a Treviglio la notizia che Lautrec muove da Cremona con l’intenzione di saccheggiare e distruggere la città. Tutti i tentativi di mediazione sono però inutili, così la popolazione pone tutta la sua fiducia in Dio e nella Vergine Maria.

Verso le ore 8 di venerdì 28 febbraio 1522, l’immagine della Madonna dipinta sul muro della chiesa di S. Agostino, annessa al monastero delle Agostiniane, incomincia a spargere tantissime lacrime dagli occhi e sudore da tutto il corpo. I soldati francesi accertano il fatto e ne informano Lautrec che, a cavallo, giunge subito presso la chiesa di S. Agostino, vi entra e vede che l’Immagine della Madonna è velata di lacrime e di sudore, mentre rimane perfettamente asciutta quella del Bambino. Con grande commozione, piega il ginocchio davanti alla Vergine, tenta egli stesso di asciugare con dei panni quel pianto, ma le lacrime ricompaiono, ed il prodigio continua per ben sei ore consecutive. Tutta la città esulta di gioia, ed il generale impressionato, assicura gli abitanti di Treviglio del suo perdono.

Paolo Guido Bassi