Questa settimana il Consiglio regionale celebra i cento anni dalla nascita di Mario Lodi con la mostra “Alberi” organizzata in collaborazione con la Casa delle Arti e del Gioco – Mario Lodi (visitabile dal 16 marzo al 26 aprile) e con il convegno di studi (venerdì 18 marzo) 'Cominciare dal bambino: la scuola di Mario Lodi' in collaborazione con il Comitato promotore per le celebrazioni del centenario, l'Università degli Studi di Milano-Bicocca e l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
“La mostra “Alberi” vuol essere un omaggio alla figura di questo grande educatore lombardo e italiano, ma anche un’occasione per riflettere sull’attenzione che dobbiamo sempre riservare ai più piccoli, messi a dura prova dalla pandemia. La mostra ci ripropone inoltre temi di particolare attualità e di enorme importanza come il rapporto con la natura e la pace”, sottolinea il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi.
L’esposizione riguarda una raccolta di disegni realizzati da bambini e bambine, in cui il rapporto del bambino con la natura e in particolare con gli alberi è presentato con tre linguaggi espressivi: il racconto, la poesia e la pittura. “Alberi” spazia dal tema ambientale a quello espressivo-pittorico e si rivolge a tutti, grandi e piccoli, educatori e singoli cittadini.
Intellettuale impegnato, formatore di insegnanti, Lodi è ancora oggi un “grande maestro” per chi ritiene che la scuola deve essere il luogo privilegiato per la crescita del cittadino e trasmettere una solida cultura democratica educando a pace, giustizia e uguaglianza.
Il maestro se n’è andato il 2 marzo del 2014, ma il suo ricordo vive ancora nelle sue opere che restano sempre attuali e che, proprio per questo, sono state riviste con nuove edizioni. Mario Lodi è stato infatti anche uno dei più importanti autori di libri per bambini e ragazzi del secondo Novecento: il suo Cipì, pubblicato per la prima volta nel 1961, è ormai considerato un classico, tradotto in molte lingue e stampato ancor’oggi con successo.
Le celebrazioni sono anche l’occasione per lasciare spazio ai bambini dopo questi due anni di pandemia, per saperli ascoltare, capire e accompagnarli nella loro crescita di cittadini.