Ambasciatore Attanasio: fare piena luce sulla sua uccisione

Farsi parte attiva in coordinamento con le altre regioni presso il Governo nazionale affinchè le indagini vengano compiute fino in fondo e si ricostruiscano compiutamente tutte le eventuali responsabilità.” Questo l’impegno nei confronti della Giunta contenuto nella mozione approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale a un anno esatto dai tragici fatti avvenuti a nord di Kivu nella Repubblica Democratica del Congo in cui persero la vita l’Ambasciatore Luca Attanasio, il Carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista Mustafà Milambo.

Illustrando la mozione di cui è stato primo firmatario, il capogruppo del Partito Democratico Fabio Pizzul ha chiesto alla Giunta anche l’impegno a prevedere adeguate occasioni di ricordo dell’ambasciatore in quanto cittadino lombardo. Luca Attanasio infatti era nato a Saronno (VA) il 23 maggio 1977 ed è cresciuto a Limbiate (MB), località dove vive tutt’ora la sua famiglia.

Nel successivo dibattito sono intervenuti Marco Fumagalli (M5Stelle), Paolo Franco (FdI), Paola Romeo e Gianluca Comazzi (Forza Italia), Alessandro Corbetta e Andrea Monti (Lega) che hanno espresso il proprio consenso all’iniziativa. Particolarmente appassionato l’intervento di Paola Romeo, limbiatese e amica personale di Luca, di cui ha ricordato con viva commozione le qualità umane dimostrate dall’Ambasciatore italiano fin dalla gioventù e la sua partecipazione alla vita della comunità civile e religiosa della città.

Il Sottosegretario Alan Rizzi, nell’esprimere l’apprezzamento della Giunta sui contenuti della mozione, ha anticipato che per ricordare in modo concreto e duraturo la figura di Luca Attanasio, Regione Lombardia sta valutando l’adesione alla Fondazione Mama Sofia, presieduta da Zakia Seddiki Attanasio, consorte dell’ambasciatore. La missione della Fondazione è quella di promuovere valori e iniziative di pace, giustizia e solidarietà tra i popoli mediante attività di interesse sociale e opere di informazione, istruzione e formazione.