Oggi è la Giornata mondiale contro il cancro, una malattia che incide profondamente sulla vita di milioni di famiglie. Si stima che nel nostro Paese ogni anno vengano diagnosticati 377.000 nuovi casi di tumore di cui 63.000 in Lombardia. Ma oggi più che mai il cancro può essere sconfitto: migliorano infatti le percentuali di sopravvivenza: il 65 per cento delle donne e il 59,4 per cento degli uomini è vivo a cinque anni dalla diagnosi. E’ una battaglia che dunque si può vincere, valorizzando e sostenendo la ricerca, la medicina e supportando – non solo a livello psicologico – pazienti e familiari che non vanno lasciati soli. La nostra regione ha dato e da uno straordinario contributo a questa battaglia per la vita e la salute delle persone.
Si può dire in realtà che l’oncologia italiana sia nata in Lombardia e precisamente a Milano, Città Studi dove nel 1928 si insediò il primo nucleo dell’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori poi trasferitosi nel 1968 nell’attuale edificio di Via Venezian. Trasformato nel 2006 in fondazione, l’INT che è un IRCCS, ovvero istituto di ricerca e cura a carattere scientifico, impiega attualmente 1747 persone di cui 551 medici, 471 ricercatori e 182 unità di personale tecnico a supporto della ricerca. L'Istituto effettua ogni anno circa 18.000 ricoveri di pazienti provenienti da ogni parte d’Italia. Insieme all’Istituto Neurologico Besta, si trasferirà nella Città della Salute, sull’area ex Falck di Sesto San Giovanni . La nuova struttura, realizzata da Regione Lombardia avrà una superficie di circa 135.000 mq e potrà ospitare fino a 650 posti letto, oltre a 50 posti letto destinati all'albergo sanitario. Ci sarà un parcheggio interrato di 24.000 mq, un’area esterna a verde di 55.000 mq con oltre 10.000 alberi ed un parco urbano di 77.000 mq.
Sono 154 i centri autorizzati di oncologia in Lombardia tra ospedali pubblici e strutture private accreditate, una rete che accoglie centinaia di migliaia di pazienti ogni anno. Tra essi ne vogliamo ricordarne due.
Lo IEO (Istituto Europeo di Oncologia), nato nel 1994 su impulso del Professor Umberto Veronesi, che in pochi anni si è affermato come centro di eccellenza a livello internazionale sotto la guida dello stesso Veronesi che ne è stato Direttore Scientifico fino al 2016, anno della sua morte. Nel 1995 IEO avvia la Divisione di medicina nucleare, la prima in Italia, iniziando gli studi di radioimmunoterapia. Nel 1996 è riconosciuto come Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, nel 1997 acquista il più avanzato acceleratore lineare sul mercato. Attualmente nel suo Dipartimento di Oncologia Sperimentale operano oltre 300 ricercatori provenienti da tutto il mondo.
Il CNAO (Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica) di Pavia viene costituito nel 2001 per iniziativa del fisico Ugo Amaldi e del fisico medico Giampiero Tosi dell’Ospedale Niguarda. Il centro, unico in Italia, è tra i soli 6 al mondo che utilizzano i protoni e gli ioni di carbonio per trattare forme tumorali altrimenti incurabili. Inaugurato nel 2010 il centro è pienamente operativo dal 2013 ed è dotato di un acceleratore di particelle (sincrotrone) con una potenza fino a 4800 MeV. Per la sua realizzazione sono stati spesi 135 milioni di euro. Il centro è convezionato con il SSR e dunque accessibile a tutti i pazienti compatibilmente con la disponibilità di posti.
Se ogni anno oltre 164.000 pazienti da altre regioni vengono a farsi curare in Lombardia, una ragione c’è.