Oggi, 2 febbraio, è la Festa della Candelora. Rito di origine pagana che ha a che fare con la luce e con l’approssimarsi della primavera: i Celti festeggiavano Imbolc come passaggio tra inverno e primavera indicato come risveglio della luce; i Romani celebravano invece la dea Giunone come Februa (Purificatrice), da cui 'febbraio' ma anche 'febbre', che indicava appunto la purificazione. Le feste venivano celebrate agli inizi di febbraio ed erano appunto chiamate 'calende' – da cui 'calendario' – per indicare la luna nuova e per questo dedicati a Giunone (le idi erano invece consacrate a Giove). Altra festa importante era quella dedicata alla dea Cibele, legata a rituali di purificazione col fuoco per propiziare la fertilità della terra. Queste antiche usanze sono state riprese dalla Chiesa cattolica: Nel 474 Papa Gelasio I lo introduce a Roma e si diffonde poi in tutta la chiesa latina come festa della Presentazione al Tempio di Gesù e della Purificazione di Maria secondo un' antica usanza ebraica, per la quale una donna doveva purificarsi 40 giorni dopo il parto di un maschio.
Oggi a Milano alle 17.30 in Duomo l’Arcivescovo secondo tradizione porta in processione la Madonna dell’Idea Si tratta di una tavola dipinta su entrambi i lati, con una scena della Presentazione di Gesù al Tempio da una parte e dall'altra la Madonna e il Bambino, risalente alla metà del XV secolo ed eseguita da Michelino da Besozzo (anche se rimangono alcuni dubbi sull'attribuzione), famoso artista rappresentante del gotico internazionale. Il particolare nome del dipinto secondo alcuni deriverebbe da Eidon (immagine), secondo altri deriverebbe da un attributo di Cibele, Magna Mater Idea, della quale la festa cristiana avrebbe preso il posto. La Processione, in epoca medievale, giungeva in Cattedrale proprio dalla chiesa di Santa Maria Beltrade, che sorgeva dove oggi vi è l’omonima Piazza, lungo via Torino. Attualmente, invece, si svolge all’interno del Duomo e parte dall’altare della Madonna dell’Albero: qui vengono benedette le candele distribuite ai Canonici e ai fedeli; anche sulla sommità a cuspide dell’Idea viene acceso un grosso cero, come sopravvivenza di un uso antichissimo, quello di ornare la Croce o Immagini sacre con candele accese, in segno di festa e di onore. Durante la Processione, l’Idea è portata a spalle, su una speciale barella, da due diaconi e, al termine, resta esposta all’altare maggiore, durante la celebrazione eucaristica.
La ricorrenza viene celebrata un po' ovunque in Lombardia per esempio a Cornovecchio (LO) Alla Candelora è legato il vecchio proverbio popolare che profetizza, in base alle condizioni meteorologiche della giornata, se ci troviamo di fronte a un inverno ancora più o meno lungo. Il detto A la Madona de la Candelora, da l’invern a sem foera ma sa pioeuv o tira vent da l’invern a sem amo’ dent” è abbastanza chiaro e richiama alla speranza, legata soprattutto al mondo contadino, di una terra che dopo il lungo sonno del buio della stagione invernale si appresta a intraprendere il cammino del risveglio con la luce della primavera per dare i suoi meravigliosi frutti.