Arena Milano Santa Giulia: un fasto che si rinnova per lo sport olimpionico

Si scaldano i motori per la realizzazione a Milano, nel quartiere di Santa Giulia, della più grande arena polifunzionale d'Italia, in vista dei Giochi olimpici invernali del 2026.  Con una capienza massima di 16 mila persone, ristoranti, negozi e un'area esterna di oltre 10 mila metri quadrati per eventi all'aperto, il nuovo mega impianto sportivo (e non solo) ospiterà in occasione delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 le gare di hockey, e in seguito anche eventi e concerti. I lavori per il progetto, che sarà realizzato da Risanamento e dalla società tedesca Cts Eventim (leader internazionale dell’entertainment), con un investimento da 180 milioni, dovrebbero iniziare nell’autunno del 2022 per concludersi entro la metà del 2025. Uno sforzo progettuale ed economico che non fa impallidire per sfarzo e magnificenza l’arena romana, vanto dell’antica capitale dell’Impero Romano d’Occidente, Mediolanum. Ecco tre punti poco noti, che vale la pena menzionare.

1) Ricordata da Ausonio come la città dove “ogni cosa è degna di ammirazione”,  e “le sue costruzioni sono una più imponente dell'altra”, la città vantava un anfiteatro che per le sue dimensioni (un'ellissi di 155 x 125 metri e 38 di altezza, pari a un edificio di oltre 10 piani) era il terzo anfiteatro per dimensioni dell'Italia romana dopo il Colosseo e l'anfiteatro di Capua. Venne realizzato nel I secolo d.C., e distrutto nel 539 nell'assedio di Milano durante la guerra gotica.
Combattimenti tra gladiatori, ma anche venationes – in cui venivano uccisi un gran numero di animali rari e lo spettacolo era imprevedibile – e le scenografiche naumachie, vere e proprie battaglie navali durante le quali l'anfiteatro veniva allagato. La struttura milanese era dotata di comfort e impianti all’avanguardia: il pubblico poteva agevolmente defluire attraverso accessi laterali, ed era anche provvisto anche di velarium, ovvero di una copertura mobile in canapa che garantiva agli spettatori un'adeguata protezione in caso di maltempo o nelle giornate di canicola. Da un punto architettonico l'anfiteatro romano di Milano era costituito da una facciata a tre ordini architettonici – in stile dorico, ionico e corinzio- come nel caso del Colosseo, più un attico nella parte più alta dell'edificio.
Durante le manifestazioni sportiva, tifo alle stelle e scontri tra bande rivali erano all’ordine del giorno. Per tale motivo l'anfiteatro romano di Milano venne costruito fuori dalle mura cittadine.

2) E proprio le contrapposizioni tra cittadini e forestieri durante i Giochi “olimpici” locali nell’antica Tessalonica, l’odierna Salonicco, nel 390 d.C. furono la causa del declino definitivo delle Olimpiadi. A firmarne l’abolizione fu proprio il vescovo di Milano, Ambrogio. Fu lui a chiedere a Teodosio I, come condizione di pubblico pentimento per l’eccidio di 7mila spettatori ai giochi di Salonicco, l’abolizione di tutti i giochi pagani. Teodosio accettò ed emise vari editti. Le gare probabilmente continuarono di nascosto, finché il figlio di Teodosio non ordinò la distruzione del tempio di Zeus a Olympia, decretando la fine del sito e dei Giochi stessi. Il colpo di grazie per l'anfiteatro romano di Milano venne durante un attacco dei barbari alla città. La datazione della demolizione non è certa: ma comunemente, e con grande probabilità, la si fa risalire al 539 nell'assedio di Milano durante la guerra gotica.

3) Solo negli ultimi anni la zona dell’antico manufatto è al centro di un ambizioso progetto di riqualificazione e rilancio in ottica “archeologia green” in linea con la nuova "versione" smart della città. Il Comune di Milano, in collaborazione con Sovrintendenza e il supporto di Italia Nostra, stanno portando a termine il progetto PAN, Parco Amphitheatrum Naturae, la cui fine dovrebbe arrivare nel 2022, un progetto che prevede di creare un Amphitheatrum naturae, un viridarium, dove gli elementi architettonici mancanti saranno evocati da parti arboree presenti in epoca romana. Gli antichi fasti architettonici, ormai dispersi, potranno dunque trovare un adeguato erede nella nuova Arena di Santa Giulia