Dalla Valganna all’artico: il viaggio in slitta di Fra Indi e i suoi fedeli Husky

Dove finisce la “Civiltà” incomincia la Libertà. E’ questo il motto di Fra Indi, Francesco Raimondi, 33enne di Bisuschio e trapiantato in Valganna, che è in partenza per una spedizione nel circolo polare artico svedese coi suoi sei cani da slitta.
In 25 giorni il Jaranga Siberian Husky Team formato appunto da Francesco e i suoi Indi, Ciuk, Adi, Tulku, Tayen e Dolly attraverseranno una delle regioni più proibitive della Svezia dove le temperature potrebbero scendere oltre i 35 gradi sotto lo zero, tra ghiacci e aurore boreali.
La spedizione “The Way”, realizzata in collaborazione con il CAI di Gavirate, si terrà nel mese di Febbraio e rientra in un progetto in più ampio che ha l’obiettivo di mostrare come sia possibile vivere un rapporto più armonico con la natura, riscoprendo un tempo più lento e consono ai ritmi biologici dell’essere umano, lontano dalla frenesia dell’era dell’uomo-macchina.
460 kilometri in slitta, in solitaria e in autosufficienza per riflettere sul senso della civiltà e come questa rappresenti il primo e principale ostacolo all’evoluzione umana e al rapporto autentico con la natura, portando con se l’emergenza ecologica.
La muta sarà guidata dal leader degli Husky, Adi, insieme alla più giovane Tayen. Accanto 365 giorni all’anno, il rapporto coi suoi Siberian Husky è di estrema fiducia. Cieca, dopo l’ultima spedizione sulle Alpi orientali, dove Fra Indi ricorda di avercela fatta solo grazie a loro.
Un avventuriero, un musher (questo il nome che indica il conduttore di slitte) con la passione della tenda da piccolissimo, amante dell’aria aperta e della vita spartana, dell’esplorazione in solitaria e dei cani.
Una laurea in storia dell’arte fino ad arrivare al suo grande sogno, quello di vivere uno stile di vita in simbiosi con la natura e a concretizzare, con l’arrivo del suo primo cane Indi, a The Progect. E il progetto è proprio questo: immergersi completamente nella natura, produrre il meno impatto possibile sul territorio, riportando a casa tutti i rifiuti prodotti. Un sogno “ai confini del mondo”, come il titolo del libro, da cui trae ispirazione il nome del suo team “Jaranga”, che non è altro che un simbolo: la tenda in cui abitava il popolo dei Ciukci, realizzata con pali di legno e ricoperta da una stratificazione di pelli con all’interno un focolare per scaldarsi.
Nell’artico svedese la slitta di Francesco, trainata dai suoi fedelissimi compagni a quattro zampe, viaggerà nelle 6 ore di luce garantite per una media di 18/25 km al giorno e l’esploratore varesino non nasconde la sua speranza “vorrei creare uno shock volto a risvegliare le coscienze per una vita che ritorni consapevolmente ad avere un rapporto armonico con la natura, vero, autentico, quotidiano”.
Per chi volesse condividere l'avventura di Fra Indi potrà andare sul sito del quotidiano di Varese "La Prealpina" che seguirà passo passo il suo viaggio