Addio a Fulvio Panzeri: curò la pubblicazione delle opere di Giovanni Testori

Avremmo dovuto parlarne di più da vivo. Fulvio Panzeri, uno dei più grandi critici letterari degli ultimi anni, un autentico lombardo per il legame viscerale con il micro territorio in cui ha vissuto, ci ha infatti lasciati lunedì 25 ottobre, vittima di un arresto cardiaco che l’aveva colpito alla fine di agosto. Schivo, umile, innamorato dei suoi libri, Panzeri era nato nel paesino di Renate, dove ha trascorso i suoi 64 anni senza praticamente mai uscirne. Lì ha fatto il maestro elementare, il presidente della Biblioteca e l’assessore alla cultura. Da lì, da quell’angolo verde della provincia di Monza-Brianza, amava scrivere, soprattutto saggi e poesie. Su “Avvenire” e “La Provincia di Como” pubblicava regolarmente articoli di argomento letterario. Ma il lavoro che l’affascinava di più era quello della curatela delle opere di grandi autori, come Giovanni Testori e Pier Vittorio Tondelli. Di Testori, uno dei grandi del ‘900, Panzeri aveva curato tutte le pubblicazioni edite da Bompiani. E in Testori probabilmente s’era immedesimato, tanto profondo era lo scavo che aveva fatto delle sue opere. Così noi, oggi, siamo debitori del maestro di Renate se non altro perchè ci ha fatto conoscere Testori fin nei particolari più infinitestimali dei suoi scritti, sottolineando di essi la capacità di lettura del dramma umano, con la sua domanda di senso incombente, viva e lacerante.