Assistenza: come funziona il voucher autonomia per anziani e disabili?

Punti di forza e spazi di miglioramento del voucher di autonomia sono i focus della Relazione presentata dal Comitato paritetico di controllo e valutazione, oggi al centro della seduta congiunta con la Commissione consiliare Sanità.

Il voucher di autonomia è stato introdotto nel 2015 ed è ora arrivato alla sua terza edizione. La misura rientra nelle iniziative del Programma Operativo Regionale 2014-2020, cofinanziato con risorse del Fondo Sociale Europeo e ha l’intento di migliorare la qualità della vita degli anziani e dei giovani e degli adulti con disabilità. Il voucher ha un valore massimo di 4.800 euro e finanzia percorsi o progetti personalizzati. Le risorse complessivamente dedicate raggiungono quasi i 20 milioni di euro (4,8 milioni per la prima edizione, 9 milioni per la seconda e oltre 6 milioni per la terza).

Secondo i dati raccolti, tra la prima e la seconda edizione, il numero di voucher assegnati aumenta grazie alcuni punti di forza: flessibilità dell’intervento e rete territoriale pubblico-Terzo settore. Tuttavia, il ricorso alla misura sembra rallentare, anche a causa della pandemia: a febbraio 2021 risultavano assegnati 405 voucher alle persone con disabilità e 248 voucher alle persone anziane, con un utilizzo rispettivamente del 64% e del 40% delle risorse a disposizione. Rigidità amministrative, difficoltà nella comprensione e nella gestione della misura, frammentarietà delle politiche sociali dei vari livelli di governo (nazionale, regionale, locale) tra i principali scogli che ostacolano l’adesione alla misura che rimane, tuttavia, un intervento innovativo, flessibile e personalizzabile.

Nelle conclusioni della Relazione si auspica, inoltre, che il voucher possa diventare un punto di partenza per ulteriori interventi nell’ambito dei servizi sociali, anche in vista della riforma nazionale del fondo per la non autosufficienza, così come richiesto dall’attuazione del PNRR.