Asparago di Cantello: la vertenza sul nome in via di soluzione

L’asparago bianco è una delle eccellenze alimentari del Varesotto, e in particolare di Cantello, piccolo paese della Valceresio, quasi al confine con la Svizzera.

Questo cibo poco calorico e piuttosto rinfrescante, ottimo con le uova all’occhio di bue – come sanno gli estimatori e come dice la tradizione – è stato recentemente al centro di un problema burocratico. La denominazione di Asparago di Cantello, infatti, da circa una anno e mezzo non può più essere utilizzata, per via di alcune modalità di produzione che non rispettavano aspetti di dettaglio del disciplinare che regola la coltivazione, la zona di raccolta, la lavorazione e i tempi di distribuzione.

Gli asparagi di Cantello avevano ottenuto l’indicazione geografica protetta (IGP) nel 2016. Il marchio IGP e il nome sono considerati dai produttori un segno di identità e un tributo alla tradizione, ma negli ultimi 18 mesi gli asparagi bianchi lombardi sono stati venduti come asparagi bianchi “tout court”, senza il loro “marchio”.

La vertenza sembra ora in via di soluzione, dopo che il disciplinare, considerato dai produttori troppo restrittivo riguardo ad alcuni aspetti, è stato rivisto con la collaborazione dei tecnici di Regione Lombardia.
Anche se quest’anno il prezzo di questo pregiato ortaggio risente della produzione che non è andata bene (si calcola oltre il 30% di raccolto in meno  rispetto alle altre annate) e   in attesa di ricominciare a chiamarlo “per nome”, l’asparago bianco, che si può mangiare anche crudo,   rimarrà sulle tavole dei lombardi e dei turisti, ad allietarle con il suo aroma che ben si sposa con i primi risotti di fine estate.