Etica e conflitto di interessi al centro della Giornata della Trasparenza

“La politica deve avere il coraggio di non abdicare rispetto al proprio ruolo di investire e promuovere il miglioramento dell’etica individuale e collettiva del comparto pubblico. In tal senso bisogna investire molto sulla formazione dei dipendenti pubblici, perché una buona conoscenza delle norme che regolano i procedimenti amministrativi favorisce sicuramente comportamenti etici e corretti. Ma dobbiamo anche cambiare l’approccio culturale, abbandonando la cultura del sospetto per promuovere e puntare invece sulla cultura della fiducia. La proliferazione di norme che hanno come principale obiettivo quello di creare dei perimetri di contenimento e prevenzione di possibili episodi di corruzione, e di cui ne è un esempio anche l’attuale codice degli appalti, non favoriscono certo la creazione di percorsi virtuosi nel rapporto tra i cittadini e pubblica amministrazione. Servono invece poche norme, semplici e chiare, perché solo la semplicità e la chiarezza normativa evitano l’insorgere di possibili conflitti di interesse che trovano quasi sempre il loro presupposto nella necessità di dover ricorrere all’interpretazione normativa. Il miglioramento dell’etica individuale e collettiva può trovare terreno fertile solo in un clima e in un contesto che fa della fiducia relazionale il suo pilastro fondante”.
Lo ha sottolineato il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi concludendo i lavori dedicati alla Giornata della Trasparenza, ospitati in Sala Biagi a Palazzo Lombardia sul tema “Conflitto di interessi, etica individuale e collettiva”.
Ai lavori, dopo l’introduzione del Presidente della Giunta regionale Attilio Fontana, hanno portato contributi e stimoli di particolare interesse anche i professori Sabino Cassese e Bernardo Giorgio Mattarella, il Presidente di ANAC Giuseppe Busia e il Presidente della Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti lombarda Vito Tenore. Hanno preso parte anche la Presidente della Commissione regionale Antimafia Monica Forte e il Sottosegretario regionale al sistema dei controlli Marco Alparone.
Con cattive leggi e buoni funzionari si può sempre governare, ma con cattivi funzionari le buone leggi non servono a niente: per questo dobbiamo puntare a fare buone leggi, ma anche e soprattutto a formare buoni funzionari” ha concluso il Presidente Fermi.