Nel corso della seduta odierna del Consiglio regionale della Lombardia, presieduto dal Presidente Alessandro Fermi sono state discusse diverse interrogazioni e due interpellanze.
Controlli e tracciabilità relativa agli spandimenti di fanghi di depurazione, gessi di defecazione e ammendanti. Fanghi da Depurazione – Vicenda WTE
Il Consigliere M5S Simone Verni ha interrogato la Giunta per chiedere a quale punto sia l’attuazione della Risoluzione n°20/2019, con la quale l’Assemblea di Palazzo Pirelli ha fornito a Palazzo Lombardia chiari indirizzi sulla gestione dei fanghi e dei gessi di defecazione, nonché sull’incremento dei controlli presso gli impianti di trattamento. L’atto ispettivo pentastellato trae spunto anche dalla notizia del 24 maggio scorso, secondo la quale circa 150mila tonnellate di fanghi contaminati spacciati per fertilizzanti sarebbero stati smaltiti su circa 3000 ettari di terreni in Lombardia, Emilia, Piemonte e Veneto.
Sullo stesso argomento, anche il Partito Democratico, con il Consigliere Matteo Piloni, ha presentato un’interrogazione per sapere quali azioni Regione Lombardia intende attuare tempestivamente in merito al delicato e complesso tema dei controlli.
Sempre in merito alla vicenda dei fanghi contaminati smaltiti sui terreni agricoli e dei suoi risvolti giudiziari, è stata presentata anche una terza interrogazione da parte del Movimento 5 Stelle (primo firmatario il Consigliere Ferdinando Alberti), per conoscere quale sia la natura dei rapporti e delle relazioni esistenti fra il direttore di AiPo (al quale sarebbe contestato il reato di traffico di influenze illecite) e: il direttore generale di Arpa Lombardia e gli Assessori Rolfi e Guidesi.
Alle prime due interrogazioni ha risposto l’Assessore all’Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo. Se quanto sospetta la procura verrà confermato, ha detto, “si tratta di un comportamento che condanniamo con fermezza. Bisogna però anche precisare – ha proseguito – che nel caso specifico non stiamo parlando di fanghi, ma di gessi da defecazione. I primi sono rifiuti e quindi sottoposti da un rigido sistema di controlli disciplinato anche dalla Regione, gli altri sono un ammendante agricolo per il quale non vige lo stesso sistema di controlli, perché manca una norma nazionale che come Regione Lombardia abbiamo sollecitato più volte, anche in questi giorni, con una mia lettera al ministro Cingolani”. L’Assessore, ha quindi rivolto agli interroganti, l’invito a “lavorare insieme affinché il necessario provvedimento nazionale venga approvato al più presto”.
Alla seconda interrogazione ha invece risposto l’Assessore al Territorio e Protezione Civile Pietro Foroni, che ha ricordato come “le indagini siano ancora in corso e non ci sono ancora chiare incolpazioni a carico di alcuno. Nemmeno – ha sottolineato – del direttore di Aipo, l’ing. Mille, che – ha informato – ha comunque già avanzato richiesta di pensionamento, motivata da ragioni personali, non ritenendo di avere la serenità di proseguire il suo lavoro”.
Recupero e destinazione finale dell’area della ex discarica di Montebuono a Vizzolo Predabissi
Quali interventi intende mettere in campo Regione Lombardia affinché siano considerate le variabili di precauzione ambientale e di recupero naturalistico dell’area dell’ex discarica di Montebuono a Vizzolo Predabissi? E’, in sintesi, il contenuto dell’interrogazione presentata dal consigliere Luigi Ponti (PD).
L’Assessore all’Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo nella sua risposta ha spiegato che nel sito in oggetto “a causa dell’incuria del soggetto gestore è stato riscontrato un danno ambientale riscontrato da Arpa e da Città Metropolitana, che ha comportato una contaminazione sia del fiume Lambro sia dell’acqua di falda. In quattro anni – ha evidenziato – sono stati estratti 53.000 metri cubi di percolato e oltre 5 milioni di metri cubi di biogas. Ciò ha costretto a mettere in atto un progetto di emergenza, facendo un capping superficiale, che è l’unico atto a permettere che questa ex discarica continui a produrre percolato”. La Regione, ha sottolineato Cattaneo, “non ha competenze amministrative su questo progetto, che è stato presentato lo scorso ottobre, ma verrà approvato da Città Metropolitana”. Nella sua replica, il consigliere Ponti ha rinnovato la richiesta di attenzione circa i processi di rinaturalizzazione che sono già in atto nel sito dell’ex discarica.
Finanziamento regionale corsi OSS ed ASA
Per quale motivo in questi anni non sono stati finanziati con la Dote Unica Lavoro o altro strumento idoneo i corsi di formazione per OSS ed ASA? Lo ha chiesto la consigliera Carmela Rozza (PD) con una interrogazione presentata oggi, con la quale ha chiesto anche se la Regione intenda provvedervi nei prossimi mesi. Alla domanda ha risposto l’Assessore alla Formazione e Lavoro Melania Rizzoli. “I corsi ASA e OSS – ha ricordato – erano già stati finanziati con il primo strumento Dote Lavoro del 2009, purtroppo però, quell’esperienza non fu positiva perché spesso si iscrivevano allievi poco motivati, che facevano questa scelta solo perché i percorsi erano gratuiti grazie al finanziamento regionale. Furono gli stessi enti accreditati a chiedere la rimozione del finanziamento. In questi anni comunque – ha aggiunto – il sistema degli enti accreditati ha garantito un adeguato numero di corsi a pagamento ASA e OSS, nonché di riqualifica di ASA in OSS. Ogni anno, abbiamo avuto mediamente 360 corsi con 5000 qualificati e non si sono più verificate carenze nelle strutture o richieste particolari di questo tipo di lavoratori”. Nella sua replica, la consigliera Rozza, ha ribadito che “la figura dell’ASA e dell’OSS deve essere rafforzata e maggiormente qualificata”, sottolineando che “rispetto al 2009, la professione è cambiata molto e il sostegno della Regione può diventare un elemento importante. Siamo disponibili – ha concluso – a discuterne e trovare le soluzioni più funzionali”.
Iniziative per garantire l’accesso alla vaccinazione alle persone non in regola con le norme sul soggiorno
Organizzare una campagna di informazione e di semplificazioni delle procedure che consenta ai cittadini stranieri non in regola con le norme sul soggiorno di ottenere in centri autorizzati, diffusi capillarmente sul territorio regionale, la vaccinazione contro il Covid-19. Il consigliere di +Europa/Radicali Michele Usuelli ha chiesto alla Giunta regionale lombarda se intenda organizzare un’iniziativa di questo tipo così da garantire inoculazione del vaccino a tutte le persone presenti sul nostro territorio. Sulla questione ha risposto la Vice Presidente della Regione e Assessore al Welfare Letizia Moratti, che ha confermato come Palazzo Lombardia stia lavorando per permettere anche agli stranieri in attesa di regolarizzazione di poter accedere alla prenotazione del vaccino. Ciò, ha spiegato, sarà possibile attraverso “una funzionalità che si sta sviluppando di prenotare la vaccinazione sulla piattaforma regionale con codice fiscale numerico e tessera sanitaria provvisoria. A tal fine, le prefetture stanno trasmettendo elenchi completi di cittadini stranieri in attesa di definizione della procedura di emersione”. Soddisfatto della risposta, il consigliere Usuelli ha sostenuto che “in Regione Lombardia, quando maggioranza e opposizione lavorano insieme e sono sul pezzo, sono davvero ‘locomotiva’. Noi e Regione Marche, siamo stati i primi a porre questo tema”.
Rendicontazione e omogeneità nell’erogazione della misura B2 (disabilità grave)
E’ intenzione della Giunta elaborare un documento di linee guida per omogeneizzare su tutto il territorio regionale le modalità di erogazione economiche riferite alla Misura B2 da parte dei Comuni e degli Ambiti Territoriali, consentendo anche di poter attivare un modello di rendicontazione che consenta alla Regione di monitorare e mappare le prestazioni erogate attraverso provvidenze di provenienza della Regione stessa? Lo ha chiesto l’interrogazione della consigliera Elisabetta Strada (Lombardi Civici Europeisti), alla quale ha risposto l’Assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità Alessandra Locatelli. “Si tratta – ha detto – di un tema molto complesso, infatti in assessorato abbiamo costituito un nucleo tecnico con il compito di rivedere l’impostazione e la struttura per l’erogazione e il riparto di queste misure. Per quanto riguarda le misure B2 è vero che esistono delle disomogeneità, per questo motivo nelle nuove linee guida ci siamo posti il problema per andare verso una maggiore omogeneità”. Soddisfatta della risposta la consigliera Strada. La costituzione del nucleo tecnico, ha detto, “lo considero un risultato importante perché i cittadini con disabilità grave hanno già una vita estremamente complicata, è doveroso lavorare per rendergliela più semplice”.
Gioco d’azzardo lecito e applicazione della legge regionale 8/2013
Se e quali ulteriori azioni sono state pianificate per dare seguito alle finalità della legge regionale n° 8/2013, con particolare riferimento, a quelle demandate alla Polizia Locale. E quanti controlli, fino a oggi, ha realizzato la PL nell'ambito della propria attività di controllo, con richiesta di sapere in merito alle verifiche effettuate quante siano sfociate in contestazione di violazione sulla mancata partecipazione ai corsi di formazione per i gestori delle sale da gioco e quante, invece, hanno avuto un esito regolare. Questo il contenuto dell’interpellanza del consigliere Luigi Piccirillo (M5S). Nella risposta, l’Assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato, ha ricordato che nell’ultimo anno “gli agenti della Polizia Locale sono stati particolarmente impegnati nel controllo del rispetto delle disposizioni statali e regionali per il contenimento della pandemia. Peraltro – ha sottolineato – la situazione emergenziale, ha ridotto drasticamente il gioco legale in Lombardia, vista la chiusura di tutte le sale presenti sul territorio. Prima dell’emergenza sanitaria – ha altresì ricordato – la Direzione generale Sicurezza, aveva avviato un monitoraggio rivolto alle Polizie Locali rivolto a conoscere numeri e modalità dei controlli svolti rispetto a quanto previsto dalla legge regionale”. Nella sua replica, il consigliere Piccirillo, ha ribadito l’importanza del rispetto della vigente normativa regionale e ha ricordato l’esigenza di procedere all’esame del testo di un ulteriore pdl sulla materia “ancora fermo in Commissione Antimafia”.
Attivazione della Consulta regionale per l’integrazione e la promozione del dialogo interreligioso
Come ed entro quali tempi si intende procedere alla costituzione della Consulta regionale per l’integrazione e la promozione del dialogo interreligioso? Lo ha chiesto un’interpellanza del Capogruppo PD in Consiglio regionale Fabio Pizzul facendo riferimento il nuovo articolo 7 bis alla legge regionale 20/1989 (introdotto con la seconda legge di revisione ordinamentale del 2019) per l’istituzione della Consulta regionale per l’integrazione e la promozione del dialogo interreligioso, quale organismo di consultazione e confronto, anche con gli Enti locali, per la definizione e attuazione di interventi concernenti politiche regionali di integrazione. “La pandemia ha inevitabilmente rallentato le attività amministrative, ma non è venuta meno da parte degli uffici della Giunta regionale la volontà di realizzare la Consulta”, ha garantito il Sottosegretario Marco Alparone, che ha anche informato sui passi in avanti che sono stati fatti, dall’individuazione della titolarità politica sotto il profilo della rappresentanza della Giunta (il Sottosegretario Alan Rizzi) e della seda nella quale si svolgeranno i lavori, ossia la chiesa Casa dei Frati di Bergamo. Inoltre, ha aggiunto, “a Polis Lombardia è stato chiesto un supporto scientifico per la valutazione delle migliori modalità di costituzioni della Consulta”.
Nella sua replica, il consigliere Pizzul ha fatto presente che la risposta non lo vede “pienamente soddisfatto”, perché, ha spiegato, “non ci sono scadenze precise. Prendo atto della volontà espressa – ha detto – auspicando sia la più sollecita possibile”.