Il lavoro per la riforma della legge 23/2015 sulla sanità inizia dalle linee guida approvate dalla Giunta regionale e illustrate in Commissione Sanità dalla Vice Presidente e assessore al Welfare Letizia Moratti. Nelle slides mostrate ai consiglieri sono stati elencati i punti cardini dei futuri interventi, destinati a essere precisati in un progetto di legge da discutere nel prossimo autunno. Recovery Plan, indicazioni di AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), principi come la libera scelta del cittadino e il concetto di One Health (approccio globale alla salute dell’ambiente) sono i punti di riferimento di una ristrutturazione dei servizi finalizzata al rafforzamento della sanità territoriale (“per la quale Regione ha già stanziato 700 milioni”, ha precisato Moratti).
ATS, ASST e aziende ospedaliere saranno le principali articolazioni del servizio sanitario. Le ATS (che verranno istituite “con valenza territoriale”) si occuperanno di controlli, accreditamenti, acquisti, programmazione, mentre l’erogazione dei servizi spetterà alle ASST, al cui interno sorgeranno i Dipartimenti di prevenzione, i Dipartimenti per la salute mentale e i Distretti (1 ogni 100 mila abitanti). A questi faranno riferimento le Case della Comunità (gli odierni PRESST; saranno una ogni 50 mila abitanti e vi opereranno medici di medicina generale, pediatri, infermieri, specialisti, assistenti sociali), le Centrali Operative Territoriali (che si occuperanno del coordinamento della cura dei pazienti fragili e dei servizi domiciliari), gli Ospedali di Comunità (uno per ASST, per ricoveri brevi). I Distretti saranno il luogo privilegiato del rapporto col cittadino e quindi il riferimento per le attività di integrazione socio-sanitaria (nasce la figura dell'infermiere di famiglia) e della Conferenza dei Sindaci. Verrà rafforzata la rete degli Hospice. La riforma si propone inoltre di potenziare i servizi domiciliari aumentando il ricorso alla telemedicina e di sviluppare la collaborazione con Università e aziende per migliorare la ricerca tecnologica.
I primi step operativi prevedono entro settembre la ricognizione dei siti dove far sorgere le strutture, entro dicembre l'individuazione specifica dei siti ed entro marzo i contratti. Le aziende ospedaliere (che dovranno avere come requisiti minimi almeno tre aree di alta specialità e un dipartimento di emergenza di secondo livello) verranno istituite entro 24 mesi dall'approvazione della legge.
Nel corso della seduta della Commissione particolarmente critici sono stati gli interventi dei consiglieri di opposizione, che hanno sollevato questioni di metodo, sostenendo che la proposta arriva in ritardo ed è ancora reticente su molti aspetti, e questioni di contenuto. A portare domande e rilievi sono stati Michele Usuelli (+Europa-Radiucali), Marco Fumagalli (M5S), Elisabetta Strada (Lombardi Civici Europeisti), per il PD Samuele Astuti, Carlo Borghetti e Gianantonio Girelli, Niccolò Carretta (Gruppo Misto-Azione). Il Presidente della Commissione Emanuele Monti (Lega) ha sottolineato la centralità del Consiglio, nel cui ambito in questi mesi la riforma dovrà nascere, e ha ricordato che inizia ora il confronto, sulla base anche delle audizioni (tre riunioni alla settimana).