Il 6 giugno a Chiavenna la beatificazione di Suor Maria Laura Mainetti

“Eccomi! Signore, perdonale”. Furono le parole pronunciate da Suor Maria Laura Mainetti il 6 giugno del 2000, mentre tre ragazze la uccidevano a Chiavenna all’inizio del sentiero che porta verso il percorso naturalistico delle “Marmitte dei Giganti”.
21 anni dopo, la comunità del piccolo comune in provincia di Sondrio, a ridosso del confine svizzero, si stringerà nel silenzio e nella preghiera in occasione della cerimonia di beatificazione della religiosa, appartenente alla Congregazione delle Figlie della Croce, Suore di Sant'Andrea.
Teresina, questo il suo nome di battesimo, nasce a Colico nel 1939. Nel 1957 inizia il Postulato a Roma nella Casa Provinciale delle Figlie della Croce. L’anno successivo entra in Noviziato e adotta il nome Maria Laura. Nel 1959 la sua prima professione religiosa e nel 1964 si consacra definitivamente coi voti perpetui.
Donna di grande umanità e spiritualità, disponibile all’ascolto e al servizio delle famiglie. La sua fede è improntata a “portare qualcosa di bello nella vita degli altri”. Incarna, nella vita e fino alla sua tragica morte, i principi della Chiesa cattolica.
Insegna nelle scuole elementari a Vasto (CH), Roma, Parma e Chiavenna (SO). Si specializza in fisiopatologia e si dedica in particolare ai bambini orfani e con difficoltà intellettivo-comportamentale. A Chiavenna, in particolare, con competenza e dedizione, dirige un convitto per studentesse.
Nel 2000, a soli 61 anni, viene barbaramente uccisa da tre ragazze minorenni, secondo le indagini al termine di un rituale satanico.
Nel 2020, il 19 giugno, Papa Francesco riconosce il suo martirio “compiuto in odio alla fede” e approva il percorso di beatificazione iniziato nel 2008.
La beatificazione di Suor Laura si terrà, nel 21esimo anniversario della sua morte, allo stadio comunale di Chiavenna e sarà preceduta da un momento di preparazione con letture e canti che ripercorreranno la sua vita. La celebrazione sarà presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto per le Cause dei santi, con il vescovo di Como, monsignor Oscar Cantoni.