Tecnici specializzati: una risorsa per la Lombardia che riparte

L’attenzione ai giovani e la mondo del lavoro è da sempre al centro del l'attività del Comitato paritetico di controllo e valutazione, che si è dato fra le sue priorità la verifica sul campo delle politiche per l’occupazione e la formazione”. Con queste parole la Vice Presidente Barbara Mazzali ha aperto il webinar organizzato dall’organismo consiliare di controllo e valutazione delle leggi.
I lavori, trasmessi in diretta streaming, si sono focalizzati sul tema della ripresa dopo le restrizioni causate dalla pandemia con l’obiettivo di “formare tecnici specializzati per la Lombardia che riparte”, come recitava il titolo del webinar. 
L’analisi sul sistema di formazione tecnica professionale in ambito regionale è stata affidata all’Università degli Studi di Milano Bicocca che hanno elaborato uno studio dettagliato (La formazione tecnica che conviene ai giovani e alle imprese”) presentato da Simona Comi e Laura Resmini del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali.

Lo studio ha messo in luce che il sistema della formazione tecnica superiore assicura ampi vantaggi – ha spiegato Marco Degli Angeli, Presidente del Comitato – sia per i giovani che scelgono un percorso professionale e ambiscono a un rapido inquadramento in azienda, sia per le imprese che cercano figure tecniche già formate e con una preparazione coerente con la propria specializzazione. La caratteristica vincente è quella di avvicinare gli ambienti formativi alle realtà produttive, come nell’impostazione dei percorsi IFTS e ITS, a partire dalle fasi di progettazione dei percorsi di formazione”. “E necessario agire anche come Consiglio regionale, in termini di attività legislativa, perché si trovino modalità di valorizzazione di questi percorsi, perché si possa recuperare il gap con gli altri Stati europei” ha concluso Degli Angeli.

Il sistema produttivo ha bisogno di figure con una forte competenza tecnica– ha osservato il Presidente della Commissione Attività Produttive, Gian Marco Sennaed è necessario un passaggio culturale, perché si smetta di considerare la formazione tecnica come una seconda scelta”.

Riconoscibilità dei percorsi, visibilità e chiara informazione sulle opportunità professionali, una più forte interazione fra scuola e impresa, oltre che un maggior riconoscimento della formazione tecnica in fase di contrattazione collettiva, sono fra i temi su cui ha richiamato l’attenzione la consigliera Simona Pedrazzi, che fa parte del Comitato paritetico.

In tutta Italia gli studenti iscritti agli ITS sono un numero esiguo, mentre in altri paesi d’Europa (ad esempio Germania o Svizzera) rappresentano una parte consistente. In Lombardia l’offerta formativa di percorsi post diploma comprende sia percorsi di istruzione tecnica superiore (ITS) che percorsi di istruzione-formazione tecnica superiore (IFTS).

Le fondazioni ITS sono passate da 7 nel 2011 a 20 nel 2020 (un quinto delle fondazioni presenti in Italia). L’offerta formativa ITS si è radicata su tutto il territorio recentemente: nelle province di MN, LC, SO percorsi ITS sono attivi dal 2018-19; mentre nelle province di BG; BS; CO; MI, VA fin dalla loro istituzione. A Bergamo si concentra il 32% dell’intera offerta regionale. L’offerta formativa più variegata è nelle province di Bergamo, Milano, Brescia e Varese.
Anche l’offerta formativa di percorsi IFTS si è costantemente arricchita, passando da 23 corsi nel 2011 a 52 attivati nel 2019. La specializzazione più rappresentativa in Lombardia è quella della meccanica e costruzioni, seguita da turismo, sport e cultura e da informazione e tecnologie informatiche. Percorsi IFTS sono attivati in tutte le province ma con una forte concentrazione a Milano (35% dell’intera offerta formativa).
Gli iscritti ai corsi sono progressivamente aumentati, raggiungendo un picco nel 2019, sia negli ITS (1.661) che negli IFTS (1.629).
I diplomati ITS che registrano almeno un’esperienza lavorativa nei 12 mesi seguenti il conseguimento del titolo sono il 90% per gli ITS e l’86% per gli IFTS.
A distanza di un anno dal titolo 7 diplomati IFTS su 10 e 3 diplomati ITS su 4 lavorano. I maggiori tassi di occupazione a 12 mesi di distanza dal titolo sono nell’area tecnologica mobilità sostenibile per i percorsi ITS e nell’area meccanica, impianti e costruzioni per gli IFTS. Le figure più richieste sono nel settore informatico, nel settore dell’innovazione, nelle abitazioni e nel settore dell’arredamento. Le imprese traggono vantaggi dalla partecipazione a un ITS in termini di maggiore produttività. Nel lungo periodo sono soprattutto le piccole e medie imprese ad avere benefici.

Nel corso dell’incontro, l’Assessore alla Formazione Melania Rizzoli ha anticipato che lunedì saranno presentate in Giunta le linee per la programmazione triennale degli ITS.

Alla tavola rotonda, moderata da Sara Monaci de Il Sole 24 Ore, hanno partecipato Manuela Samek Lodovici di IRS (scuola di Aggiornamento e Formazione per il Sociale di Milano) Ilaria Pozzoli di Confindustria Lombardia, Augusta Celada, direttore generale dell’Ufficio Scolastico regionale e Massimiliano Marcellini di Fondazione ITS JobsAcademy

I materiali della ricerca si possono consultare sul sito del Consiglio:

https://bit.ly/34sby70