L’architettura della Divina Commedia come sfondo del viaggio dell’uomo

La complessa architettura della Divina Commedia come sfondo del viaggio dell’uomo verso la felicità. Una sfida lanciata da Dante che attende le risposte dell’uomo contemporaneo, ma che da sempre attraversa le diverse forme dell’artein un continuo rimando tra sacro e profano, tra simboli e realtà. Di questo si è parlato lunedì 26 aprile a Palazzo Pirelliin un evento in diretta streaming, in occasione delle celebrazioni per i 700 anni dalla scomparsa di Dante Alighieri. Il tema del viaggio, dell’ascesa, della responsabilità personale e della dimensione comunitaria, ma anche i rapporti tra il sommo poeta e il suo contemporaneo, Giotto, le moderne realizzazioni ispirate all'opera dantesca realizzate da artisti come Matisse (Cappella del rosario a Vence), Salvador Dalìsono stati affrontati da un parterre d’eccezione: dal professore Stefano Zuffi, storico dell’arte, a monsignor Luca Bressan, al filosofo Aldo ColonettiE nelle conclusioni, l’architetto Alessandro Colombo ha sottolineato la continuità tra l’incredibile ricchezza di significati della Divina Commedia e l’attualità. Un appuntamento istituzionale che ha dato spazio ai grandi temi dell’esistenza umana e che, come ha detto il Presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermiha trovato proprio nell’architettura verticistica del Grattacielo Pirelliuno spazio non solo fisico ma anche metafisico e simbolico per le aspirazioni dell’uomo e la costruzione della collettività

E proprio per celebrare l'anniversario dantesco, il Consiglio regionale dedica una serie di contributi, "Cartoline dantesche" in cui ripercorrere l'opera del Sommo poeta non solo in chiave letteraria, ma anche con aneddoti, curiosità e attualità lombarde. Puoi leggere le pubblicazioni qui.