Terza cartolina dantesca. Il mittente è Bruno Pizzi, falegname e cantore di Dante. Questo il messaggio:
“Fatti non foste a viver come bruti/ ma per seguir virtute e canoscenza” (If., XXVI 119)
Dichiara di essere stato “uno studente scapestrato, tra fratelli studiosissimi e una madre docente di greco al liceo”. Di professione è falegname e ha viaggiato il mondo, arredando la case di ricchi magnati. Ma il suo cuore è a Bedulita, provincia di Bergamo, Valle Imagna e la sua memoria passa agilmente dalle terzine di Dante a Manzoni, passando per Skakespeare e Tasso. Si chiama Bruno Pizzi, 61 anni, due figli e da una quindicina d’ anni, insieme a un suo amico, Furio Manzoni, bibliotecario e organista della Valle, organizza spettacoli teatrali con l’associazione “Per antiche contrade”.
Il colpo di fulmine con il Sommo poeta scoppiò assistendo allo spettacolo di Roberto Benigni dedicato al 33° canto del Paradiso, con la celebre preghiera di san Bernardo alla Vergine “termine fisso d'etterno consiglio”. “Ne rimasi affascinato, non l’avevo mai letto anche se da giovane mi ero appassionato alla poesia alternativa statunitense, ai testi della canzoni dei nostri cantautori, e alle traduzioni dei Beatles”. Una consuetudine con la cultura letteraria che lo ha portato a fondare, con l’amico solidale, l’associazione “Per antiche contrade” che propone spettacoli di musica classica, esibizioni di giovani artisti. “Una sera la piccola orchestra che avevamo ingaggiato ha dato forfait e abbiamo provato a fare una cosa nostra. Abbiamo improvvisato una rappresentazione sulla storia di Paolo e Francesca, con musiche jazz. E’ stato un successo”. D’allora, approfittando dei lunghi viaggi di lavoro, ha sempre portato con sé un piccolo registratore con cui memorizzare i complicati endecasillabi danteschi. “Per me la Divina Commedia è una sorta di mappa verso la libertà: per raggiungerla occorre passare per un campo minato e Dante ti avverte dove sono collocate le bombe. Sta a te decidere cosa fare”. Il personaggio preferito? “E’ difficile sceglierne uno, anche perché mi piace proporre anche letture un po’ alternative dei personaggi, facendo emergere anche il loro lato meno nobile. Ma sicuramente, l’Ulisse dantesco che si lascia il sole alle spalle per andare oltre le Colonne d’Ercole è un personaggio molto moderno e che mi ha sempre spinto a superare le mie lacune scolastiche, visto che ho solo la terza media”. Fatti non foste per vivere da mediocri, ma per seguire, dalle antiche contrade di Bedulita e nel mondo, onori e sapere.