L’incoronazione del Bonaparte in Duomo

Nel 1804 Napoleone Bonaparte fu nominato imperatore dei francesi e incoronato a Parigi da Papa Pio VII. Il 17 marzo 1805, con apposito Statuto costituzionale, egli si auto proclamò Re d'Italia, trasformando la Repubblica Italiana in Regno d'Italia. Al centro del nuovo stemma reale venne inserito uno scudo più piccolo con corona a sei punte che simboleggiava la Corona Ferrea, una delle più importanti reliquie della cristianità, per molti secoli considerata come simbolo di potere divino. Il 26 maggio 1805 nel Duomo di Milano, Napoleone Bonaparte venne incoronato Re d'Italia. La cerimonia, sontuosa e al contempo mistica, era accompagnata dalla folla festante lungo la piazza; le campane della città suonavano a festa, le artiglierie spararono a salve e il corteo cominciò a sfilare con gli Onori di Carlo Magno: la corona, lo scettro, la mano della giustizia, la spada. Napoleone Bonaparte, in Gran costume da Re d'Italia, reggeva lo scettro e la mano della giustizia; sul capo aveva la corona imperiale e sulle spalle il manto regio di velluto verde. Alla porta del Duomo, Napoleone fu accompagnato al trono. L’imperatore prese di suo pugno la Corona Ferrea e la mise in capo su quella imperiale. In quell’istante pronunciò le famose parole: "Dio me l'ha data, guai a chi la tocca". L’incoronazione di Napoleone nel Duomo di Milano, segna l’inizio di una nuova epoca non solo per l’imperatore ma anche per la storia di Milano. Napoleone Bonaparte sarà l'ultimo dei sovrani italiani a essere cinto con la Corona Ferrea. Il dominio napoleonico sul territorio italiano, nato dalla Repubblica Cisalpina e iniziato nel 1796, non era però destinato a durare a lungo. Dieci anni dopo l’incoronazione, la controffensiva austriaca toglieva Milano ai francesi e causava il crollo del Regno. Era il 1815 e quell’anno, per Napoleone, rappresentò l’inizio della sua fine di condottiero e capo di Stato.