Napoleone Bonaparte e Alessandro Volta

Alessandro Volta, chimico, fisico e accademico italiano, è famoso al mondo soprattutto per l'invenzione della pila, primo generatore elettrico mai realizzato e per la scoperta del gas metano e del suo impiego. Napoleone Bonaparte si mostrò molto interessato alle scoperte di Volta e volle tributare allo scienziato italiano gli onori dovuti. Nel settembre 1801 Alessandro Volta si recò a Parigi per ossequiare Napoleone Bonaparte anche per conto dell'Università di Pavia e presentargli la sua invenzione. Il 7 novembre 1801, in una seduta plenaria dell'Institut de France, Volta illustra e spiega “la pila” a Napoleone Bonaparte. Al colmo dell'entusiasmo e dell'ammirazione, Napoleone gli propone la medaglia d'oro e lo nomina membro straniero dell'Istituto; inoltre gli assegna una donazione e un vitalizio. Nel dicembre 1801, Alessandro Volta viene nominato membro del Congresso di Lione per la Repubblica Cisalpina. Nel 1802 è nominato membro dell'Istituto lombardo di scienze e lettere. Nel 1805 è nominato membro della Legion d'onore e nel 1809, Senatore del Regno d'Italia e nel 1810 è insignito del titolo di Conte. Dopo la nomina a senatore, Alessandro Volta dimora quasi costantemente a Milano. Nell'aprile del 1814, in seguito alla sconfitta subita nella battaglia di Lipsia, Napoleone abdica e viene inviato in esilio all'Isola d'Elba. Con la caduta dell'imperatore cade anche il Regno d'Italia. A Milano, nei giorni successivi all'abdicazione vi furono rivolte popolari che culminarono con l'assassinio di Giuseppe Prina (20 aprile 1814) Ministro delle Finanze di Napoleone. Tornati gli austriaci al governo della città, Volta dovette fuggire per evitare l'ira del popolo che lo sapeva partigiano dei francesi. Lo scienziato rimase nascosto per qualche tempo a Nosino, in provincia di Como ma venne chiamato dagli austriaci a presiedere la Facoltà di Fisica e Matematica di Pavia dove rimase fino al 1819, anno in cui si ritirò definitivamente a Como.