Napoleone a Milano: il Palazzo Reale e il Duomo

Nel corso della sua storia, Palazzo Reale ha avuto diverse sale del trono che cambiavano ubicazione a seconda delle dinastie. La sala più importante è quella che Napoleone Bonaparte fece realizzare appositamente per la sua incoronazione a Re d’Italia nel 1805. Ancora oggi, fortunatamente, possiamo ammirare quello che resta delle decorazioni della volta e degli affreschi. In particolare, la volta si mostra come ripartizione geometrica contornata da decorazioni vegetali con al centro un grande ottagono raffigurante la figura di Napoleone assiso in trono in veste di Giove. I cinque affreschi dell’Appiani: l’Apoteosi di Napoleone e le quattro lunette con le virtù (la Forza, la Giustizia, la Temperanza e la Prudenza) sono al momento conservate nel Museo di Villa Carlotta a Tremezzo. La Sala del Trono di Napoleone era colorata in oro, bianco e soprattutto verde, il colore simbolicamente associato all’Italia. Al centro della sala era collocato il trono dorato; gli altri arredi presenti nella sala sono conservati nel Museo della Villa Reale a Monza. Il Duomo nella Milano Napoleonica: nel 1764, la facciata del Duomo era ancora incompiuta e nella città non si nascondeva la delusione alla vista di una facciata così spoglia. Sotto questo aspetto, il periodo napoleonico segnò una svolta. Il decreto dell’8 giugno 1805 ebbe un ruolo decisivo perché introduceva una razionalizzazione nel campo degli ordini regolari, riducendo il numero di conventi e monasteri nel territorio del regno italico. Lo Stato ne avrebbe incamerato i beni e alcuni di questi sarebbero stati venduti per reperire risorse finanziare da destinare al compimento del Duomo di Milano. Cinque anni dopo, il successivo Decreto imperiale dispose la fine dei lavori che furono portati a termine nel 1812. La facciata e il Duomo vennero definiti come Ottava Meraviglia del Mondo scintillante di marmo bianco.